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La figlia del mio capo

Regia di David Zucker vedi scheda film

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La recensione su La figlia del mio capo

di FilmTv Rivista
4 stelle

Tom arriva a casa della figlia del suo capo (Stamp), che lui segretamente ama, convinto di avere con lei un appuntamento. Ma invece il terribile genitore intende affidargli la custodia della casa mentre la ragazza è via. Ovviamente, ben presto ne capitano di ogni colore: il figlio balordo si riavvicina a casa, il gufo beve cocaina dalla tazza del cesso... Il film, buttato in qualche sala italiana senza crederci granché, porta la firma di uno dei fratelli Zucker, i maghi della parodia degli anni ’80 e ’90, che pare un po’ non sapere che pesci prendere nella Hollywood di oggi. Si sforza anche di mostrare uno spirito vivace, di creare qualche gag visiva, di impostare un ritmo decente. Ma il tutto è davvero tirato via, e non si distacca troppo dalle normali robacce per teenager che finiscono direttamente nel mercato dell’home video. Il povero Terence Stamp porta l’ombra di una presenza magnetica in giro per il film. Anche se il suo personaggio (la povera controfigura, presumiamo) deve nell’ordine: calare le braghe, mostrare il culo, ingoiare un torrente di guano e un topo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 8 del 2004

Autore: Emiliano Morreale

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