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Elena sì... ma di Troia

Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film

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La recensione su Elena sì... ma di Troia

di undying
3 stelle

La ricostruzione storica della guerra di Troia è solo un pretesto per dare corso alle esibizioni extraconiugali della bella (e chiaccherata) Elena, interpretata con certa disinvoltura dalla "gradevole" Christa Linder.

 

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Due vagabondi - Ottone (Don Backy) e l'amico Savio (Piero Scheggi) -  spacciandosi per principi dell'Etruria fingono un naufragio sulle rive greche, facendosi soccorrere da Elena (Christa Linder). Quest'ultima, moglie di Menelao (Pupo De Luca), avverte le loro urla mentre giace in intimità con l'amante Paride (Renato Rossini). I due vengono accolti a Micene, nella lussuosa tenuta di Menelao, e per qualche giorno sfruttano a loro vantaggio la situazione: Ottone riesce a sedurre Elena (senza troppa fatica, essendo lei una ninfomane conclamata), mentre Savio approfitta delle disponibili ancelle. Sino a quando i due sono smascherati da Ulisse (Alfonso Tomas), con il quale in passato avevano avuto a che fare, venendo costretti alla fuga. Quando Elena scompare, rapita da Paride e condotta a Troia, la situazione degenera. Menelao, per recuperare la moglie, chiede supporto al fratello Agamennone (Michael Forest), il quale propone di avviare un conflitto per estendere il dominio, mentre Ulisse suggerisce di infiltrarsi, assieme a un gruppo di soldati, a Troia mimetizzati come animali. Alla fine i tre, data l'avarizia di Menelao che non intende finanziare una guerra, decidono di pagare una discreta somma a Priamo (padre di Paride), in cambio del riscatto di Elena ma, per una distrazione di Ulisse, i soldi finiscono in mano a Ottone e Savio. I due vagabondi tentano la fuga via mare, naufragando (questa volta per davvero) sulle rive di Troia. 

 

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Elena sì... ma di Troia (1973): scena

 

In Italia, quando i generi cinematografici ormai non incontravano più l'interesse del pubblico, finivano spesso il loro corso in parodia. È successo ai film western, ai film di spionaggio, ai film di guerra e ai peplum. Se ne era brevemente trattato in occasione della recensione su Poppea... una prostituta al servizio dell'impero (1972), guardacaso il film precedente girato dallo stesso regista e con buona parte dello stesso cast (Don Backy, Scheggi, Rossini, Pupo De Luca). Anzi, a ben vedere questo sembra essere un sequel, dato che riporta, di fatto, sullo schermo i due stessi protagonisti, interpretati dai medesimi attori. Cambia lo scenario, essendo le loro disavventure ambientate non più a Roma, bensì in Grecia. Peraltro Brescia, il regista, conosceva le dinamiche del peplum, avendo addirittura esordito dietro la macchina da presa con La rivolta dei pretoriani (1964), proseguendo poi con Il magnifico gladiatore (1964) e Il conquistatore di Atlantide (1965). Per quanto possibile, in questa circostanza riesce a fare ancora peggio rispetto al mediocre Poppea..., nonostante ai testi abbiano collaborato ben cinque sceneggiatori (oltre a Brescia, sono accreditati Mario Amendola, Renzo Genta, Piero Regnoli e Vittorio Vighi). La volgarità di alcune battute (destinataria, non a caso, Elena come l'allusivo doppio senso del titolo lascia bene intendere) va di pari passo con una regia sciatta e interpretazioni mediocri (soprattutto da parte dei due protagonisti, Don Backy e Scheggi). Essendo una produzione a basso budget, Brescia utilizza, montando malissimo come aveva già fatto in precedenza, sequenze di repertorio durante il naufragio dei due vagabondi a Troia e nelle scene finali di guerra e con il cavallo di Troia (da La guerra di Troia, 1961, di Giorgio Ferroni). A parte l'indiscutibile bellezza della Linder (ripresa integralmente nuda spesso da dietro, in seguito sublime Biancaneve nello stracult La principessa sul pisello) e una certa propensione verso l'erotismo (accentuata dalla presenza di Margaret Rose Keil) si salvano i costumi e le scenografie, riciclate certamente da qualche più serio set precedente, nonché la colonna sonora - sirtaki a parte - di Alessandro Alessandroni. Per il resto si ride poco e ci si annoia molto, nonostante la presenza di caratteristi interessanti.

 

scena

Elena sì... ma di Troia (1973): scena

 

Critica 

 

"Due vagabondi laziali, Ottone e Savio (Don Backy e Peter Landers), finiscono nella reggia di Menelao (Pupo De Luca), poco prima della fuga di Elena (Christa Linder). Da lì si ritrovano a contatto con tutti gli eroi di Omero. Semineranno il panico facendo scherzi a tutti, soprattutto a Ulisse, che diventerà il loro zimbello. Brescia passa dalle grazie della Poppea comica a quelle di Elena di Troia, usando Don Backy e Peter Landers come sotto Bud & Terence. La bella bavarese Christa Linder è Elena. Al Corriere d'informazione, in data 12 gennaio 1976, l'attrice dichiara: «Vorrei far sapere alla gente che so anche recitare. Invece ho l'impressione che gli italiani non se ne siano neanche accorti». Pieno di battute vecchiotte. «Elena ha detto che vuole dare fuoco a Troia» - «Ma vuole dare fuoco a sé stessa?». (...) La cosa migliore è sicuramente il titolo. Film poco visto e poco amato. Neppure Christa Linder ha tanti fan. Maurizio Porro, su Il Giorno, parla di «Una superiore insensatezza e di una rozzezza fuori dal comune. Don Backy non ci risparmia nulla e ogni tanto qualche bellezza muliebre ci dà qualche emozione che non ha nulla a che fare col film...». Eppure il cast è interessante e la presenza di Mario Amendola alla sceneggiatura promette parecchio. Vietato ai minori di 18 anni. Girato alla De Paolis. Uscito in Germania come Zwei Halunken stürmen Troja, in Belgio come Het erotische leven van Helena van Troje - La Vie érotique d'Hélène de Troie. Titolo internazionale Helen, Yes... Helen of Troy Prima: Bari 20 febbraio 1974".

(Marco Giusti) [1]

 

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Elena sì... ma di Troia: Renato Rossini e Christa Linder 

 

Visto censura [2]

 

"(La Commissione) visionato il film, sentiti gli interessati, esprime a maggioranza parere contrario alla concessione del nulla osta di proiezione in pubblico, per le numerosissime scene erotiche e libidinose che tanto prese a sé quanto nel loro complesso costituiscono offesa al buon costume, resa più grave anche dalla gratuità di talune di tali scene ed in genere dal modo grossolano con cui sono realizzate e dal linguaggio scurrile e a doppio senso che le accompagna. D'altra parte, poiché tutto il film presenta le caratteristiche anzidette, non sarebbe possibile limitarsi ad invitare gli interessati nel sopprimere alcuni particolari. A titolo indicativo, comunque, la Commissione ha rilevato particolarmente offensive la scena sulla spiaggia con il gesto volgare del protagonista che si copre il pube con una pianta, gli accoppiamenti del protagonista con Elena, le scene erotiche di cui è protagonista Clitennestra, le scene di accoppiamento sessuale nell'osteria, la scena del massaggio libidinoso nel locale dei bagni, la scena nel mercato con la prova del nuovo reggiseno."

 

Con questa dichiarazione la Commissione di revisione cinematografica boccia sonoramente la distribuzione di Elena sì... ma di Troia, presentato in censura il 4 aprile 1973 dalla società "L.M. Produzione Film". In accordo con il rappresentante della produzione, viene quindi stabilito di effettuare i seguenti tagli:


- 1) tutte le sequenze in cui si vede il pube nudo della donna;


- 2) la scena in cui il naufrago sulla spiaggia si copre il basso ventre con una brocca;


- 3) la scena in cui Clitennestra morde il petto e il basso ventre di uno dei naufraghi in cui questo si allontana con le mani alla altezza del pube;


- 4) la scena in cui l'oste si accoppia con la servetta, movimento sussultorio del letto;


- 5) la sequenza in cui l'attore Don Backy massaggia il petto nudo della massaggiatrice mentre la donna fa altrettanto.


Il 13 maggio 1973 il film ottiene nulla osta n. 62288 poiché "la Commissione, constatato che sono state eliminate dal film tutte le scene indicate (...), esprime parere favorevole alla concessione del n.o. di proiezione in pubblico con il divieto per i minori degli anni 18, per le numerose scene erotiche, gli innumerevoli nudi femminili e le battute volgari".

 

Metri di pellicola accertati: 2612 (96' ca a 24 fps).

 

 

NOTE

 

[1] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster), pag. 209 - 210.

 

[2] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Elena sì... ma di Troia: bozzetto originale di Otello Mauro Innocenti (Maro)

 

"Benedetta sìa pur la puttanella, 

che ne dà in tutti i tempi un gran trastulo,

e se puol far quelo, che se vuol con ella."

(Giorgio Baffo)

 

OST (Alessandro Alessandroni)

 

F.P. 12/07/2023 - Versione visionata in lingua italiana - cut di circa 10 minuti - su Cine34 (durata: 82' ca)

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