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La principessa sul pisello

Regia di Piero Regnoli vedi scheda film

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La recensione su La principessa sul pisello

di undying
5 stelle

Titolo celebre, almeno quanto sconosciuto il film poiché scomparso (ufficialmente) sino al recente, apprezzabile, recupero (in versione integrale) da parte di Mediaset. Un divertissement surreale, migliore di molte altre, più fortunate, commedie sexy.


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Sul calar della notte un'anziana (Bruna Cealti) incrocia lungo un viale alcune prostitute, alle quali inizia a raccontare qualche favola. Vorrebbe narrare "La principessa sul pisello" ma, per una serie di distrazioni, finisce invece per trattare quelle di "Cenerentola" e "Biancaneve", recepite dalle ragazze di strada in maniera "eticamente" distorta.

 

Cenerentola (25' ca) **1/2

Francia, fine del XIX° secolo.

Asfissiata da una matrigna crudele (Franca Maresa) e da due sorellastre - Jean e Louise - altrettanto cattive, la bella Josette (Susanna Martinková), soprannominata Cenerentola, partecipa di nascosto a una festa esclusiva tenuta dall'aristocratico Maurice (Gianfranco De Angelis), istigata da una maga che le fa indossare un lussuoso vestito, ma ad una inderogabile condizione: entro mezzanotte dovrà rientrare a casa, dato che l'abito scomparirà. Quella sera, alla festa, Cenerentola simpatizza con Maurice, dilungandosi oltre l'orario, fuggendo proprio mentre inizia a perdere i vestiti. Tra le mani del ragazzo restano le sue mutandine, e farà di tutto per risalire all'identità della graziosa fanciulla.

 

Biancaneve (60' ca) ***

Mentre il popolo protesta contro il re, la fedifraga moglie (Amparo Pilar) del tiranno si preoccupa unicamente di mantenere al suo fianco il giovane amante (Gino Milli), un principe in precaria condizione economica. Quando si rende conto che l'attenzione degli uomini è diretta verso la piú bella e giovane figliastra, soprannominata Biancaneve (Christa Linder) per via del candore della sua pelle, incarica un sicario di rapirla e ucciderla. Dato che il killer è incapace di portare a conclusione il delitto, Biancaneve ha salva la vita ma si ritrova sperduta nel bosco, sino a quando s'imbatte in una piccola casetta abitata da sette nani che le offrono una temporanea dimora.

 

"Il mondo cambia, ma la gente che lo abita continua a comportarsi sempre nello stesso modo."

(Narratrice)

 

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La principessa sul pisello: Christa Linder nell'unica scena bandita in censura (ripristinata nella versione Mediaset)

 

Sfortunata regia (l'ultima ufficiale, se si esclude il contributo, non accreditato a Giuro che ti amo, 1986, musicarello interpretato da Nino D'Angelo) di Piero Regnoli (1921 - 2001), principalmente prolifico nel ruolo di sceneggiatore (116 titoli in curriculum), costantemente al servizio dei più semplici, disimpegnati, filoni del cinema popolare. Chiaramente Regnoli è qui ispirato dai contemporanei, dissacranti, tascabili Ediperiodici ed Edifumetto, quelli destinati a un pubblico adulto con revisioni dal taglio erotico-comico di favole e fiabe. Senza avere a disposizione un budget particolarmente sostanzioso, Regnoli riesce comunque a girare un film elegante, con colonna sonora affidata a Nico Fidenco, costumi composti da discreti abiti di scena, location semplici ma suggestive e ben fotografate. La scelta degli attori cade, per necessità economiche, su caratteristi (tra i più significativi: Gino Pagnani e Gino Milli) - fortuna vuole che siano della parte due impagabili bellezze (Susanna Martinková e Christa Linder) - mentre lo sceneggiatore (probabilmente lo stesso Regnoli, pur se non accreditato) si adegua a riproporre senza troppa fantasia i classici soggetti delle favole narrate, accentuandone gli aspetti ironici ed erotici esattamente come accadeva nelle fortunate serie di albi da edicola tipo Fiabe proibite o Sexy favole. Anzi, in un paio di occasioni, tipo l'incredibile scazzottata tra i nani finita a torte in faccia, Regnoli accentua in maniera surreale suoni, botti ed effetti acustici simulando rumori onomatopeici tipici del fumetto. Curiosamente il titolo, intrinsecamente malizioso, rimanda a una favola poi non raccontata dato che la novellatrice (Bruna Cealti) - pur cercando di avviarla - non riesce mai a procedere nella narrazione. All'inizio la vediamo passare davanti a casa di mastro Geppetto, quindi incrocia la villetta della nonna di Cappuccetto rosso, in una suggestiva ricostruzione d'ambienti surreale ma d'effetto, che sembra sottindendere l'intenzione da parte di Regnoli di realizzare più film dello stesso tipo o, perlomeno, dare un seguito a questa stessa pellicola. Le cose, purtroppo, andranno molto diversamente dato che dopo aver ottenuto il nulla osta, senza particolari ostacoli in censura, la distribuzione del film resta bloccata per un paio d'anni. Male accolto dal pubblico all'uscita nelle sale, scompare velocemente di scena diventando irrintracciabile sino al 2016, quando in maniera non ufficiale su Youtube ne compare una copia di scarsa qualità, ottenuta tramite tecnica del telecinema. Il recupero in alta definizione, effettuato in versione integrale nel rispetto dell'originale limitazione di visione ai soli minori di 14 anni che ne consente, quindi, la diffusione sulle TV generaliste in ore notturne, lo si deve a Mediaset che lo ha trasmesso in prima visione assoluta in data 2 maggio 2023 su Rete 4.

 

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La principessa sul pisello: Susanna Martinková

 

Specchio, specchio delle mie brame...

 

Esilaranti i siparietti sullo specchio magico, nel quale compare riflesso un satiro sboccato e guardone, poi ripreso in maniera quasi identica (con l'apparizione di Gianfranco D'Angelo), da Mario Bianchi per il suo Biancaneve & Co. (1982).

 

[In risposta alla domanda della regina: "Specchio magico, dimmi se c'è femmina al mondo più amata di me."]

 

"Non c'è al mondo ragazza o tardona che sia, di te, più amata o più bòna."

 

"Vecchia mignotta, chiudi bottega, il principe, ormai, di te se ne frega..."

 

"Dolce regina, splendida fata, senza dubbi di sorta, sei tu la più amata."

 

"Notizia fallace: un tiro birbone ci giunse da lungi fin qua in redazione. Noi dobbiamo, dimessi nel tono, rettifica fare e chieder perdono. Vecchia trombona, lo bécchi nel cesto, il tuo guardiacaccia, disonesto, mollò Biancaneve in piena foresta, scordandosi proprio di farle... la festa!"

 

[Lo specchio rivela la posizione di Biancaneve alla regina]

"Su colli lontani, si trova la casa dei piccoli nani. Nel loro tugùrio, una lèrcia capanna, ci sta Biancaneve, a fare la nanna."

 

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La principessa sul pisello: lo specchio parlante, poi riproposto in simile maniera da Mario Bianchi in Biancaneve & Co. (1982)

 

Citazioni

 

"Sette figli di buona donna, molto simpatici che oltre ad essere piuttosto bruttini e sozzetti, erano pure spilorci fino al midollo."

(Narratrice)

 

I nani scoprono Biancaneve, dormiente nella loro casetta:

- "Una donna? Ma che ce ne facciamo di una donna?"
- "Fresca, che sventola!"
- "Che tòcco!"
- "Cribbio, quant'è lunga!"
- "... e tanta!"

 

Le parole la risvegliano, quindi si presentano pronunciando i loro nomi, nell'ordine: Sozzolo, Mosciolo, Fregnolo, Caccolo, Petolo, Minchiolo e Ciucciolo!

 

Mentre infuria una protesta proletaria, il re riceve informazioni da un suo consigliere:

"Il popolo dice che siete cornuto."

Replica del sovrano: "Io che c'entro? dite che parlino con mia moglie..."

 

La regina incarica un mago di avvelenare alcune mele, da offrire poi, sotto mentite spoglie di anziana, a Biancaneve. Mentre lo stregone spruzza LSD, da un frutto spunta un baco visibilmente stravolto dalla sostanza stupefacente.

"Ha un cugino al tarlamento....", sentenzia il mago. 

 

I sette nani tentano di spiare da una finestra Biancaneve mentre si fa un bagno, ma i vetri sono coperti di polvere e sporcizia. 

"Fregnolo, sono tre anni che ti dico di lavare i vetri!"

 

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La principessa sul pisello: punto d'osservazione (la finestra) interdetto dalla sporcizia 

 

"I Ricchi e poveri" del nostro cinema (tra il 1975 e il 1979)

 

Un curioso dato statistico, che smentisce quando circolato per anni sul misero incasso (7.000 lire!) attribuito al film.

 

"Amici miei di Mario Monicelli, uscito nel '75, è il film italiano che negli ultimi quattro anni è stato visto dal maggior numero di spettatori ed ha avuto il più alto incasso: esattamente 6 miliardi 819 milioni e 730 mila lire. Tra le produzioni dello stesso anno, Fantozzi ha riscosso 5 miliardi 52 milioni 436 mila lire. Al terzo posto troviamo Di che segno sei? con 4 miliardi 318 milioni 746 mila lire. In testa alla classifica dei film realizzati nel '76: Novecento di Bertolucci che per il primo e secondo tempo (si tratta in fondo di due film) ha totalizzato 7 miliardi 614 milioni e 987 mila lire (bisogna però considerare che in quell'anno la media del prezzo dei biglietti è aumentata). [In quanto ai peggiori incassi] il regista Piero Regnoli, che nel 1976 col film La principessa sul pisello ha incassato 143 mila lire, può sperare in una rivincita. Anche perché non è caduto in fondo alla classifica. Qualche altro è andato ancora peggio. Vedi Elsa De Giorgi che col film Sangue-Fango-Logos-Passione ha raggranellato lire 47.000. Ma anche De Giorgi si può consolare perché c'è stato un certo S. Tau che, nel 1977, con un film intitolato La lunga strada senza polvere ha veramente mangiato la polvere racimolando l'elemosina di lire 16 mila! Forse c'è stato un solo pomeriggio di programmazione e poi il film, ritirato dalla circolazione, ha preso la strada del macero. Pensate se un giorno saltasse fuori qualcuno a dire che era un capolavoro! Cose che capitano nel mondo dello spettacolo, della letteratura e delle arti figurative"

(Lamberto Antonelli) [1]

 

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La principessa sul pisello: Biancaneve e i 7 nani

 

Sinossi estratta dal verbale del nulla osta, rilasciato in data 27 aprile 1974

 

"La notte sta calando sulla città. Un gruppo di 'peripatetiche', in attesa dell'ora più adatta per entrare in attività, trascorre il tempo ascoltando dalla voce di una loro anziana amica la versione realistica e moderna di alcune celebri favole. Dinanzi agli occhi delle semplici menti di quelle "

'signore' scorrono così le immagini di una 'Cenerentola', riveduta e corretta. Niente più principe, ne sorellastre, nè scarpetta sfilatasi nella fuga, ma un contestatore del primo novecento - figlio d'un grosso proprietario terriero - una casa squillo, in cui Cenerentola funge da sguattera, e infine un paio di minuscoli slips, come elemento identificatore della misteriosa ospite notturna. Tutto si concluderà come nel mito: Cenerentola sposerà il contestatore, che smetterà di contestare e rientrerà nei ranghi della società conservatrice. Anche per Biancaneve il discorso è analogo. La figliastra del Re, nella versione realistica, è più astuta e meno ingenua del personaggio favolistico. Ingannato il guardiacaccia, incaricato di ucciderla, Biancaneve si rifugerà nella casa dei nani, surclasserà la regina, giunta con propositi omicidi sotto le spoglie di una vecchina, e fuggirà con lo squattrinato principe e con i diamanti dei nani, dopo essersi finta morta con sorprendente verismo. Le favole hanno termine e l'orario di lavoro delle peripatetiche ha inizio. Fra di loro appaiono due 'neofite'. Hanno tutte le caratteristiche somatiche dei due personaggi principali delle favole narrate. E' la continuità del mito nella realtà di ogni giorno." [2]

 

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La principessa sul pisello: Christa Linder 

 

Critica

 

"Una nonnina, per tener desta l'attenzione di un gruppo di mignotte, racconta qualche storiella. La prima è una rilettura porno di Cenerentola, con la protagonista, Susanna Martinková, che si ritrova nuda a mezzanotte dopo aver partecipato a un'orgia dal principe, che è una specie di playboy cinico, mentre le sorellastre lavorano in un postribolo. Chiaramente, al posto della scarpetta ci sono delle mutande. Nel secondo episodio è di scena Biancaneve (Christa Linder), cattiva perché gira sempre nuda e addormenta la matrigna con una mela avvelenata. I nani si chiamano Sozzolo, Mosciolo, Fregnolo, Caccolo, Petolo, Minchiolo, Ciucciolo. Rarissima porno-fiaba, girata nel 1973 e uscita solo per pochi giorni nel 1976. Susanna Martinková, attrice praghese con un buon curriculum, aveva lavorato nel 'Teatro nero' e già in parecchi film in Italia, si ritrova come protagonista quando il film si intitola solo Cenerentola e si sta girando a Roma. In un articolo di La Sicilia, in data 20 ottobre 1973, Susanna Martinkova dice che «Questa Cenerentola proprio per il suo stile tra il divertente e l'erotico è la prima reale occasione che ho avuto per cimentarmi con quelle che io ritengo le mie possibilità». Sulle pagine de Il Giornale dello Spettacolo, si lancia invece, nell'ottobre 1974, la bella cilena Amparo Pilar, presentata coma attrice del film in doppio ruolo, principessa e strega. Il film è un disastro: incassa qualcosa come 2.454.395 lire, e non 7000 lire come si era letto da qualche parte. Ferraù, su Il Giornale dello Spettacolo lo dà invece a soli 168.000 lire e su La Stampa viene segnalato come campione di incassi negativi, 143.000 lire. Cambiano le cifre, ma non l'entità del disastro. (...) Titolo alternativo: Cenerentola e la Principessa sul pisello. Prima: 22 agosto 1976."

(Marco Giusti) [3]

 

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La principessa sul pisello: Bruna Cealti

 

Visto censura [4]

 

Il nulla osta n. 64490 viene rilasciato in data 27 aprile 1974, ma il film uscirà nelle sale soltanto il 22 agosto 1976. Alla distribuzione viene suggerito "preliminarmente ad ogni giudizio, di eliminare la scena della mungitura della mucca", quindi imposto il divieto ai minori di anni 14.

 

Dal verbale allegato al nulla osta:

"La Commissione (...), rilevando i tagli effettuati, come descritto nella relativa lettera d'impegno della società, regolarmente effettuati per un totale di mt 18,50 conformemente a quanto richiesto (...), esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico con il divieto di visione per i minori degli anni 14, trattandosi di due favole narrate con adattamenti riferiti al mestiere praticato dalle donne che le ascoltano, nonchè per le numerose scene di nudo."

 

Metri di pellicola accertati: 2599 (94'50" a 24 fps).

 

 

NOTE

 

[1] Da "La Stampa", del 26 marzo 1979.

 

[2] [4] Dal sito Italia "Taglia".

 

[3] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster edizioni), pag. 364.

 

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La principessa sul pisello: Susanna Martinkova e Franca Maresa

 

"Edulcorare le favole è un doppio errore: è ingannare i piccoli e allontanarli da un genere potenzialmente utile in pedagogia. I piccoli normali, diligenti torturatori di mosche cui strappano le ali e le zampe a una a una, preferiscono decisamente le favole orride e scabrose, e hanno ragione da vendere. Diamogli le favole più orride e scabrose, le rileggeranno da adulti, ancora con profitto."

(Sergio Ricossa)

 

OST (Nico Fidenco)

 

F.P. 05/07/2023 - Versione visionata su Cine34 (durata: 90' ca)

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