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Double Target - Doppio bersaglio

Regia di Bruno Mattei vedi scheda film

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La recensione su Double Target - Doppio bersaglio

di giurista81
5 stelle

Secondo war movie d'ambientazione vietnamita firmato da Bruno Mattei, sempre trincerato dietro lo pseudonimo di Vincent Dawn. Il biennio 1987-1988 è forse il periodo migliore nella carriera dell'artigiano romano. Prodotto da Franco Gaudenzi, Mattei e il fido Claudio Fragasso (autori anche del copione) girano nelle Filippine un emulo di Rambo 2 (da cui si ricopiano alcune sequenze e persino alcune inquadrature) con una qualche originalità rispetto ad altri loro lavori. Nell'occasione beneficiano, inoltre, di un cast artistico sopra la media delle loro produzioni. Miles O'Keeffe, scelto per le doti fisiche, si rivela il miglior attore avuto a disposizione da Mattei per queste produzioni. L'americano, lanciato da John Derek nel ruolo di Tarzan al fianco di Bo Derek e poi subito scritturato da Joe D'Amato per i suoi Ator, è un protagonista muscolare ma anche dinamico. Curiosamente, dalla lettura de Bruno Mattei - L'Ultimo Artigiano (Il Foglio Letterario, 2013), si apprende che non era affatto coraggioso e che era costantemente sostituito da Ottaviano Dell'Acqua (peraltro presente anche come spalla per buona parte del film) nelle scene d'azione. "Non era un uomo, non era una donna... Era soltanto preso dalla sua bellezza" ricordava Mattei. Fatto sta che è forse il miglior protagonista mai avuto dal romano. Sono validi anche Donald Pleasence, nei panni di un senatore asmatico che ragiona di vite umane alla maniera di numeri in uno scacchiere burocratico, e Bo Svenson (reduce da Delta Force), nei panni del colonnello sovietico che vuol far fuori il Rambo di turno.  

Il plot è sufficientemente sviluppato anche se non propone niente di nuovo. Robert Ross vuole ricondurre suo figlio - nato dall'unione con una vietcong - in America, ma il governo vietnamita fa resistenza perché non gli riconosce la paternità. Così si trova costretto ad accettare la collaborazione dell'esercito Americano, di cui ha vestito con onore in passato l'uniforme sul terreno di battaglia, per prestare la sua attività al fine di acquisire le prove su una rete di organizzatori di attentati terroristici nel sud-est asiatico facenti capo all'Unione Sovietica. Avrà cinque giorni per portare a termine la missione e sottrarre il proprio figlio dall'inferno verde. 

Mattei è molto ispirato alla regia e offre, probabilmente, la sua migliore interpretazione dietro la macchina da presa. La regia e il montaggio sono davvero buoni. Il ritmo non latita, le esplosioni sono copiose. C'è anche un'assurda scena con uno squalo che uccide un vietnamita e si lancia alla caccia del protagonista. Mattei decide di montare (male) scene di squali veri che addentano esche o si scagliano contro gabbie anti-squalo (sebbene nel film non vi siano gabbie, ma un'assurda rete subacquea antintrusione.

Sufficienti le musiche di Mainetti. Nel complesso un war movie in salsa vietnamita poi non così disprezzabile. Guardabile.

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