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Al fuoco, pompieri!

Regia di Milos Forman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Al fuoco, pompieri!

di maso
8 stelle

 

Horí, má panenko (1967) Intrigante locandina tedesca in cui si osserva il concorso di bellezza che
nel film viene organizzato ma va poi a monte per la ribellione delle concorrenti
 
 
 
 
L'ultimo film in patria dell'estroso Milos Forman è anche il primo a colori e quello in cui comincia ad emergere il suo stile fantasioso ma anche estremamente fruibile che si consoliderà nelle opere girate in terra americana favorite da ingenti finanziamenti che gli permetteranno di riscuotere fama e riconoscimenti.
Horì mà panenko è un piccolo grande film da non trattare con superficialità perché se lo si prende per quello che è può essere bollato come un'opera che non lascia il segno: a livello comico è pessimo visto che non scuce una risata, i dialoghi appaiono semplici e non sono certo le battute ad effetto inesistenti ad arricchirlo e in una settantina di minuti gli avvenimenti si contano sulla punta delle dita;
ciò' che lo rende un cult movie è il significato nascosto sotto la storia apparentemente catastrofica di un ballo commemorativo in una caserma dei pompieri di una piccola città cecoslovacca dove niente va come previsto.
Il protagonista dovrebbe essere l'anziano capo dei pompieri ottantaseienne malato di cancro al quale viene dedicato il ballo di fine carriera che si concluderà con la consegna di una piccola accetta d'oro ma al centro della storia non cè un solo personaggio, piuttosto un microcosmo rappresentato dai pompieri del paese e i partecipanti al ballo che sono i loro compaesani giovani (pochi) e (parecchi) anziani.
La prima simbologia che emerge è rappresentata proprio dalla brigata dei pompieri composta da un variegato gruppo di uomini non più giovanissimi e alquanto anzianotti, fisicamente fuori allenamento e pieni di debolezze che emergono durante la caotica serata: c'è il mammone che dovrebbe controllare il tavolo della riffa sul quale fin dalla prima mattinata, mentre si allestisce la sala, si accorge che i premi scompaiono uno ad uno ed i sospetti cadono un po' su tutti ed anche ovviamente sui suoi colleghi, addirittura mezzo salume è dentro la borsa di sua madre, altri sono incaricati di organizzare il concorso di miss ballo dei pompieri ma si fa fatica a trovare a malapena otto giovani ragazze degne di nota a livello estetico e oltretutto poco disposte a mostrarsi in costumi succinti, ciò nonostante i membri del comitato per la scelta delle ragazze si accontentano con poco e anche l'unica ragazza che si concede di rimanere in mutande e reggiseno è sufficiente a causare eccitamenti e tutti quanti sono comunque uniti dalla passione per il consumo smodato di birra, l'anestetico delle loro falle organizzative.
La metafora è servita: i pompieri sono i capi dello stato e i controllori dei focolai di rivolta in agguato ma ormai le ragazze dedite al loro sollazzo boicottano il concorso già scarsamente organizzato fuggendo nel bagno delle signore mandandolo così a monte, lo stesso vale per i giovani uomini che dovrebbero rilanciare il paese con nuove idee e nuovi propositi, belle modelle e giovani geni della tradizione boema sono già fuggiti altrove stanchi del giogo comunista, così come farà Milos Forman a conclusione di questa sua opera di pungente satira grottesca, emblematica a tal proposito è la scena in cui una giovane coppia si ritrova a far l'amore sotto il tavolo dei premi della lotteria e viene rimproverata dal pompiere mammone che controlla i premi non tanto per l'attività amorosa ma per il sospetto che possano esser loro i ladri ma non è da escludere che ad appropiarsene così furtivamente siano gli stessi che li hanno messi in palio come se fossero promesse mai mantenute, gli stessi che poi definiscono i ragazzi come hooligans che se ne appropriano con la forza perchè stanchi ormai di attendre la fortuna.
La festa sembra comunque procedere fra il gozzoviglio e i balli sfrenati con il sottofondo di From me to you dei Beatles suonata dall'orchestra ma all'improvviso si ode una sirena d'allarme e il nuovo capo brigata avvisa "Horì-Horì" - "AL fuoco-Al fuoco" e i pompieri partono in missione per estinguere il fuoco che avvolge una fattoria di legno circondata dalla neve, la compagnia al lavoro è intontita dall'alcool e non sembra provvista di mezzi adatti a risolvere il problema tanto che non si vedono né idranti né autopompe ma solo vangate di neve che non estinguono neanche un fiammifero acceso per lo sgomento del povero vecchio fattore che dalla disperazione si ributta nell'incendio per salvare qualche pollo e qualche mobile, è quindi chiaro che chi è al potere nella Cecoslovacchia degli anni sessanta non ha le armi né per comandare i sudditi né per ribellarsi ai superiori targati CCCP.
C'è ancora il ballo almeno da portare al termine, in fondo nonostante gli intoppi si beveva ballava e rideva ma l'atto caritatevole di donare i biglietti della riffa al vecchio fattore che ha perso tutto si rivela l'ennesima fregatura e sputtanamento per la brigata dei pompieri ai quali non resta che concludere la serata con la consegna del premio al festeggiato ma l'ultimo colpo di scena è in agguato e alla fine non rimane che un letto singolo all'aperto fra la neve occupato dal governante e dal cittadino, dal pompiere e il contadino che condividono lo stesso destino.
Il film ebbe un grosso successo anche in patria dove non fu bandito come molti hanno scritto, fu candidato al premio Oscar come miglior film straniero 1968 ma fu battuto da Guerra e Pace ed ebbe come avversari anche I ragazzi della via Pal e La ragazza con la pistola, ciò non gli evitò di essere etichettato come eversivo dal governo ceco e suscitò l'indignazione di tutti i pompieri del paese per la grottesca e negativa rappresentazione che ne dava tanto che Forman intraprese il giro della nazione in varie caserme per scusarsi e spiegare il significato del suo lavoro che al di là del velato messaggio evidenzia una fotografia notevolissima, una grande maestria del regista nel muovere i personaggi all'interno del frame spesso sovraffollandolo ma anche nel muovere la telecamera in maniera leggiadra inseguendo il singolo o il gruppo. 
 
 
Milos Forman directing "The Firemen's Ball" 1967 Cinema V Milos Forman sul set di Horì mà panenko
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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