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Sole rosso

Regia di Terence Young vedi scheda film

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La recensione su Sole rosso

di Maciknight
6 stelle

Film più che dignitoso anche se prossimo al mezzo secolo di vita, che concilia per la prima volta western con samurai, senza scadere in eccessiva superficialità.

Nonostante si stia approssimando al mezzo secolo di vita Sole Rosso rimane ancora un film western e d’avventura valido e godibile, se si adotta la semplice accortezza di non valutarlo con i criteri di giudizio odierni ma collocandolo nel suo giusto contesto epocale e culturale, primissimi anni ’70, e per il periodo era stato una pietra miliare. E’ stato il primo film che coniugava il western classico con i samurai ed il Bushido (di cui all’epoca nessuno sapeva cosa fosse, finché poco dopo trasmisero la serie Samurai con Itto Ogami). I dialoghi erano abbastanza curati seppur telegrafici, il personaggio interpretato da Charles Bronson risulta ancora oggi una simpatica canaglia ed il samurai interpretato da Toshiro Mifune più che dignitoso. Meno accettabile l’elvetica Ursula Andress ed il francese Alan Delon, i cui personaggi, assai improbabili come realismo, erano cuciti su misura per loro, si suppone per scopi di marketing, considerando che la prima era ancora in piena fama di bond girl uscita dalle acque (seppur con un corpo che oggi non considereremmo affatto avvenente) ed il secondo era un divo a tutti gli effetti, in forma smagliante e con fascino e faccia da schiaffi incorporata. Gli unici veramente trattati male, secondo i canoni successivi ma per l’epoca era abbastanza normale, sono i Comanche, cui hanno assegnato una parte da vittime sacrificali con intelligenza e capacità tattiche sottozero. La storia c’è ed abbastanza avvincente, il ritmo anche, non ci sono punti morti e non ci si annoia, intervallando con equilibrio scene più o meno cruente con intermezzi da commedia leggera e qualche accenno di humour ed ironia. Ha il merito inoltre di non avere un finale pienamente felice ed appagante i canoni convenzionali

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