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Quando volano le cicogne

Regia di Michail K. Kalatozov vedi scheda film

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La recensione su Quando volano le cicogne

di Peppe Comune
8 stelle

Veronika (Tatjana Samojlova) e Boris (Aleksej Balatov) sono due giovani che si scoprono follemente innamorati proprio nel periodo che precede lo scoppio della seconda guerra mondiale. Il governo di Mosca decide per l'intervento e Boris parte volontario per il fronte. Veronika, rimasta tristemente sola, cede alle continue lusinghe di Mark (Aleksandr Svorin), un ricco cugino di Boris, un ragazzo sfaccendato e vizioso. Accetta di sposarlo pur non amandolo. Intanto aspetta impaziente il ritorno di Boris dal fronte, l'amore di sempre, l'amore di una vita.

 

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Quando volano le cicogne - Tatjana Samojlova

 

"Quando volano le cicogne" (Palma d'oro a Cannes) di Michail K.Kalatozov (dalla commedia "Eternamente vivi"di Viktor Rozov) è un tipico esempio di film sovietico che risente del clima coevo del "disgelo kruscioviano", sia perchè mostra con marcato realismo la sostanziale condizione di miseria in cui versava il paese durante e dopo il secondo conflitto mondiale e fenomeni assai diffusi all'epoca quali il mercato nero e gli imboscamenti impuniti di tanti figli della "madre Russia", sia perchè segna un' importante cesura stilistica rispetto al "tipico" perfezionismo formale del "realismo socialista". E' soprattutto una struggente storia d'amore, tutta giocata sui sussulti dei cuori e il linguaggio degli occhi, pulita nella forma ed essenziale nei contenuti. Sullo sfondo dell'immane tragedia della guerra, è tratteggiata con estremo candore la genesi di un amore giovane, che fa appena in tempo a riscaldare i cuori sazi di gioia di due giovani amanti che subito è messo alla prova dal procedere imperioso della storia. Veronika e Boris vengono allontanati da un destino che è stato deciso sopra le loro teste, tra loro si frappone il triste presagio di un lungo abbandono, che sospende il desiderio di occhi che si cercano per accendere la speranza in un presto ritorno. E' Veronika ad incarnare questo stato d'animo, ad essere messa in una lacerante condizione emotiva, sospesa in mezzo a un guado, tra le macerie che si ammassano e i ricordi che fanno capolino alla tenera cura di un desiderio. E' lei che conta gli attimi che la separano da un amore sempre uguale a se stesso, aspettando delle notizia che non arrivono mai e separando la dolce attesa dai cattivi pensieri. Vive in bilico, con la morte stampata giornalmente negli occhi e la vita riposta in un angolo sempre più remoto del cuore. Intanto la guerra ha già bussato alla sua porta portandogli via tutto, casa, famiglia e sentimento, così si aggrappa come può alla prima cosa solida che gli capita a tiro, come farebbe un fuscello di ramo secco in balia del vento. Per avere la sensazione di non aspettare da sola, di non aspettare invano, di non volgere lo sguardo verso il vuoto. Un grande film, romantico senza eccedere troppo nel sentimentalismo, struggente senza essere retorico, con l'attenzione rivolta a un amore in tempo di guerra e con la mente protesa sulla natura prevaricatrice della grande storia, che decide le sorti di piccoli uomini con naturale indifferenza. Immensi gli occhi di Tatjana Samojlova.

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