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Kung Fu Panda 4

Regia di Mike Mitchell vedi scheda film

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La recensione su Kung Fu Panda 4

di marcopolo30
7 stelle

La fortunata serie del simpatico panda Po giunge al quarto capitolo e prende strade relativamente nuove. Via i Furious Five, dentro una simpatica volpe ladra. Meno importanza ai combattimenti, maggior campo libero al personaggio principale. Divertente. VOTO: 7½

Per un insieme di fortuite circostanze ho avuto modo di vedere “Kung Fu Panda 4” nel giorno della prima mondiale. In Polonia, concretamente. Tale evento ha per me rappresentato una lunga serie di 'era tanto tempo che non...'. Infatti, era tanto tempo che non assistevo a una prima mondiale. Era anche tanto tempo che non mi trovavo in una sala stracolma. Ed era ancor più tempo che non mi toccavano biglietti in prima fila, cosa quest'ultima che al cinema non è esattamente un vantaggio. L'ultima volta che mi accadde, oltre vent'anni fa in occasione del director's cut di “L'esorcista”, fu un'esperienza non piacevolissima (anche a causa della natura del film in questione...) ma fisicamente fattibile. Tra la prima fila di poltrone e lo schermo c'era una distanza ragionevole. Ora non più. Lo schermo era questa volta a non più di 3/4 metri da noi. O detto in altre parole, come avere uno schermo da cinema nel salotto di casa! I miei più sinceri complimenti ai geni dell'architettura che le progettano queste nuove sale cinematografiche. Inutile aggiungere che dopo 100 secondi netti di proiezione ci siamo trasferiti più in alto, sui gradini, rinunciando alla comodità della poltrona ma potendo così godere dello spettacolo per cui avevamo pagato. Venendo al film, il mitico panda Po è stato scelto come nuovo leader spirituale della Valle della Pace, ruolo che però poco si addice alla sua indole. Per sua 'fortuna', viene a sapere di una nuova terribile minaccia che incombe sul mondo: una malefica strega conosciuta come Il Camaleonte in possesso di inusitati poteri distruttivi. Parte quindi alla ricerca di tale nuova nemesi accompagnato da Zhen, scaltra volpe dalle mani lunghe e dalla lingua tagliente. Il quarto capitolo della fortunata serie Dreamworks nata ben sedici anni fa vira decisamente rispetto agli anteriori capitoli. In questi Po si trovava infatti sempre a co-agire con i Furious Five, i cinque animali che impersonano gli altrettanti stili del kung fu cinese, e proprio il contrasto fisico tra l'atletismo di questi e il rubicondo e apparentemente pacioso panda erano alla base della comicità, intersecando cioè tali differenze con i più classici dettami di cinema di arti marziali. In questo terzo sequel le cose vanno però in maniera diversa, i Furious Five non appaiono se non in un breve cameo nel finale, lasciando campo aperto a qualcosa di diverso, a una sorta di one-man-show on the road del panda Po. Gli fanno da spalle la già citata volpe Zhen e i suoi due padri, quello biologico e quello adottivo, i quali contano per una volta con un minutaggio generoso. E anche i combattimenti rivestono un ruolo minore che non nelle precedenti pellicole. Significa questo che il film non funziona? Dipende dai punti di vista. A me è personalmente piaciuto molto di più che non “Kung Fu Panda 3”, film che avevo trovato troppo sbilanciato verso il lato arti marziali rispetto a quello comico: Questa volta invece si ride (o sorride, quanto meno) spesso grazie alle assurde elucubrazioni di Po ormai iniziato alla spiritualità. Ma io non sono un grande amante del cinema di Bruce Lee & eredi, anzi. Posso però supporre che quelli che invece si erano nel corso degli anni avvicinati alla serie proprio per quel motivo non saranno felicissimi del cambio di rotta. Per quello che riguarda disegni e animazione, eccelsa la fattura, manco a dirlo, in particolare negli stupendi campi lunghi sulle vallate sottostanti e nella certosima ricostruzione della città portuale. Nel complesso un film divertente tanto per adulti così come per bambini di ogni età; io ne ho portati tre di altrettante diverse età: 4,5 e 7 anni e tutti e tre si sono divertiti come matti (sebbene in tal senso andare in comitiva rappresenti per loro già metà del divertimento...).

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