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L'albero degli impiccati

Regia di Delmer Daves vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'albero degli impiccati

di Dany9007
9 stelle

Nella prolifica produzione di wester nel periodo d'oro del genere, Delmer Daves si è imposto come un regista di primo piano: in meno di un decennio ha realizzato tutti film di alto valore, dall' Amante indiana, con una sensibilità quasi inedita verso il mondo dei nativi americani, al celebre Quel treno per Yuma, bellissima e tesa vicenda, con qualche debito verso Mezzogiorno di fuoco. Oltre ad essere apprezzabili, i suoi film si sono distinti per un taglio molto personale, sensibilmente legato a forme melodrammatiche più che alle sequenze d'azione, di cui forse l'esempio più emblematico è Vento di terre lontane, che ha uno sviluppo quasi da tragedia teatrale. Con L'albero degli impiccati Daves non tradisce queste premesse, realizzando un'opera giustamente annoverata tra i capolavori del genere. L'apporto di una fotografia dai colori saturi è di primo piano: esalta un paesaggio affascinante e pericoloso allo stesso tempo (le inquadrature dell' "albero" del titolo sono eccezionali) e sono altrettanto disturbanti le figure che popolano il paesaggio: minatori bramosi di oro e di sesso, un guaritore invasato, e molti altri caratteristi sono tutti personaggi che fanno incrementare la tensione di un contesto inospitale dove l'epilogo tragico è dietro l'angolo. Ed ecco che in tutto questo il personaggio di Gary Cooper emerge in modo straordinario: non è un eroe venuto a portare ordine in queste terre selvagge, non è nemmeno un prode medico votato al senso di servizio nei confronti degli altri. Con un'interpretazione eccezionale, che mette pesantemente in bilico i "consueti" panni che lo avevano caratterizzato negli anni precedenti, vestendo invece quelli di un personaggio tremendamente ambiguo, con un passato turbolento ed alcuni morti sulla coscienza impone la sua volonta in modo spietato, lo vediamo salvare dall'impiccagione un giovane bandito, ma ricattarlo allo stesso tempo (facendone il proprio servitore) ma lo vediamo anche riscattarsi con slanci di generosità (e professionalità) straordinari verso i propri assistiti. Infine un altro protagonista della vicenda è proprio l'oro: elemento capace di condannare, assolvere o redimere. 

Ottima la colonna sonora del grande Max Steiner. 

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