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Un marito fedele

Regia di Barbara Topsøe-Rothenborg vedi scheda film

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La recensione su Un marito fedele

di Furetto60
7 stelle

Buon Thriller danese. Solido e avvincente

Christian, giovane architetto di successo, lavora in una compagnia edile, in società con il suo grande amico Peter, lui è da tempo sposato con Leonora, ha un figlio Johan, convalescente dopo un grave problema di salute, che sembra però ormai alle spalle; proprio per assisterlo durante la sua malattia,sua moglie ha dovuto rinunciare ad una  promettente carriera da violinista. Hanno una bella casa, in mezzo ad un bosco rigoglioso, sembrerebbero una coppia ben affiatata; in realtà da qualche tempo l'uomo ha un'amante, la sensuale e giovane collega Xenia, con la quale condivide, oltre che le soddisfazioni professionali, anche quelle passionali. Leonora una notte viene svegliata dal trillo di un messaggino pervenuto al marito, chiede spiegazioni ma il coniuge glissa spudoratamente, spacca il cellulare pur di non farglielo leggere; lei prima sospetta un tradimento, poi durante una festa aziendale, ne ha la conferma, testimone involontaria del plateale coito del fedifrago con l’avvenante collega. Intanto  Xenia non si accontenta più di dividere Christian con la di lui moglie e gli dà un ultimatum. L’uomo, considerato che la consorte ormai sa tutto, confessa non solo l’adulterio, ma anche l’intenzione di abbandonare il tetto coniugale e di rifarsi una vita con la giovane amante; ma Leonora non subisce, anzi rilancia ricattando, qualora lui decidesse di lasciarla, lei lo denuncerebbe per una fraudolenta sottrazione fiscale, compiuta tempo addietro, per far fronte alle costosissime cure del figlio; lei non concepisce l'abbandono e per impedirlo è disposta veramente a tutto, come sapremo più in là. Messo alle strette, incapace di prendere in mano la situazione, Christian matura una decisione estrema: allorquando la moglie si reca come ogni giorno nel bosco, per la seduta mattutina di jogging, la tallona e poi l’investe con l’auto, ripassandoci sopra a retromarcia; torna a casa piuttosto sconvolto, ma convinto di aver spicciato definitivamente “la pratica” ma è in arrivo la sorpresa: la donna è viva e vegeta, la vittima è invece una sconosciuta podista, che ha avuto la sventura di trovarsi al momento sbagliato, nel posto sbagliato. I ruoli si invertono. La sinossi si ferma qui perché i colpi di scena sono tanti e sarebbe un peccato anticiparli. Dunque un thriller danese cupo, tratto da un bel romanzo di di Anna Ekberg. La voce  "off" è quella di un poliziotto che prova a dipanare la matassa intricata di questo caso, rimasto impunito, alla figlia in procinto di sposarsi e ovviamente a noi spettatori, attraverso una sorta di lungo flashback. L’amore è un sentimento forte, talmente da potersi capovolgere in odio viscerale, quando non è ricambiato;poi l’orgoglio ferito, può far emergere in taluni, un “lato oscuro ”inimmaginabile. D’altra parte anche l’inettitudine e la fragilità emotiva, possono spingere un individuo apparentemente mite, a commettere gesti criminali  
Le interpretazioni sono buone, la sceneggiatura e la regia pregevoli. I malinconici brani di violino classico tratteggiano piacevolmente la storia; il film è un thriller di grosso impatto, intenso e imprevedibile, avvincente e convincente. 

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