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One Day, You Will Reach the Sea

Regia di Ryûtarô Nakagawa vedi scheda film

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La recensione su One Day, You Will Reach the Sea

di alan smithee
7 stelle

scena

One Day, You Will Reach the Sea (2022): scena

FAR EST FESTIVAL - CONCORSO

"Intense drama about loss"

Conosciutesi ad un evento universitario a cui intervenivano in qualità di reclute, Mana e Sumire divengono amiche del cuore pur essendo diversissime una dall'altra.

Tanto timida e riservata appare mana, tanto loquace e socialmente trascinante appare Sumire, che finisce per aiutare l'amica impacciata, conquistandone la fiducia.

La sparizione di Sumire, vittima come tanti dello tsunami del 2011 e in quanto tale mai completamente venerata e pianta come avrebbe meritato, fa cadere in uno sconforto mistico la devota e timida amica, che tuttavia, durante il trasloco in cui il fidanzato della scomparsa si accinge a catalogare tutta la sua oggettistica, finisce per riprendersi quando le torna tra le mani una videocamera, ove l'amica documentava le sue impressioni in una sorta di video-diario intimo.

Grazie a ciò Mana riuscirà a farsi un'idea più compiuta di quell'amicizia forte ma un po' limitata dalla eccessiva timidezza di quest'ultima.

Durante un viaggio intrapreso da Mana nei luoghi coinvolti dal tragico evento che inghiottì cose e persone, la giovane riuscirà in qualche modo a riconciliarsi in modo più adeguato con quella scomparsa improvvisa, riuscendo altresì ad elaborare un lutto rimasto senza adeguate giustificazioni.

scena

One Day, You Will Reach the Sea (2022): scena

scena

One Day, You Will Reach the Sea (2022): scena

Il regista nipponico Nakagawa Ryutaro, autore anche della sceneggiatura, adattata dal romanzo del 2016 di una superstite di quel tragico evento distruttivo, Mary Ayase, si prende tutto il suo tempo per sondare e mettere a confronto due personalità così opposte come quelle delle due amiche: la socievole che pare quasi tramare qualcosa nel suo rapportarsi solare con la ritrosa amica, che al contrario ostenta una cautela che assomiglia a vera e propria diffidenza.

Un atteggiamento prudente che non rinnega né trascura un senso di attrazione fisica dai risvolti incontrollati e potenti di Mana nei confronti della sua amica, anche fisicamente ben più appariscente dell'altra.

Poi però, con l'evolversi della vicenda che si abbandona a spaziare tra distanze temporali che separano il presente dai momenti precedenti al tragico evento, ecco che lo spettatore riesce finalmente ad entrare nell'intimo nascosto della protagonista, vivendo assieme a lei la scoperta o la presa di coscienza utile a confermare la sincerità di quell'amicizia, riuscendo a porre finalmente fine ad un lutto rimasto in sospeso per i troppi enigmi rimasti in sospeso.

One day, you will reach the sea, che già dal titolo "in progress" preannuncia un cammino in atto per la ricerca di una soluzione o di una via d'uscita, si rivela un film introspettivo molto efficacemente scandagliato a livello intimo, in grado di restituirci il diario di una intimità che solo a posteriori svela le proprie caratteristiche, rivelando la purezza di quel reciproco sentimento.

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