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Oppenheimer

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Oppenheimer

di Qualcunocheadorailcinema
6 stelle

 

Il fisico J Robert Oppenheimer lavora con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan, che porta allo sviluppo della bomba atomica.

 

 

È un moralismo sferzato quello su coi sono poste le basi di questa pellicola. Compiere l'uccisione di massa di migliaia di persone per salvarne altre? Adoperare una bomba, con una potenza mai vista prima d'allora, per arrivare alla pace? Le perplessità del protagonista sono le stesse di uno spettatore che penetra all’interno della mente di Oppenheimer, che percepisce le sue sofferenze, non riuscendo però a placarle, come la reazione a catena di atomi e neutroni scatenata nel detonare l'arma bellica. Del resto, l'importante non è tanto leggere la musica, ma sentirla, come viene specificato in uno dei tanti dialoghi di una macchinosissima sceneggiatura che giunge il suo punto massimo nell'asciutta parte finale. Le musiche di Ludwig Göransson sono dirompenti e arredano interamente la durata di una pellicola che ha un arrangiamento di una potenza devastante. Peccato che siano non siano poche le perplessità che a nel corso della visione possono sorgere nello spettatore. Per esempio in primis, il perché della introduzione di così tanti personaggi, molti spesso anche inutili e sciapi all'interno dello scorrere della trama, dando spesso poca o quasi alcuna importanza a personaggi che nella storia dei fatti hanno contato ben di più. I vari Einstein, Heisenberg, Bohr appaiono solo di sfuggita, come quasi fossero delle comparse, quasi come se fossero gente qualunque, se non addirittura vengono semplicemente citati e nulla più. 

La durata della pellicola, inoltre, è fin troppo poco calibrata con il vero andamento e prassi della sceneggiatura. Tante scene lunghe e spesso ridondanti si sarebbero potute evitare (l'imbarazzante incontro con il presidente Truman ad esempio) per dare maggiore adito a figure che, a mio parere, sono state fin troppo trascurate all'interno di una trama che comunque era tutt'altro che semplice da sceneggiare

 

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