La recensione su Stars at Noon

di port cros

4 stelle

75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO

Nonostante la sinossi qui su filmtv e pure su IMDb.com dica erroneamente che si tratta di una pellicola ambienta nel 1984, in realtà è uno dei pochi film visti al 75° Festival di Cannes ad affrontare di petto la contemporaneità pandemica, mettendo in mostra mascherine, termoscanner, equipe di medici cubani e tamponi negativi richiesti per attraversare le frontiere, che altre pellicole fanno chissà perché sparire dalla loro ambientazione contemporanea, come se non fossero un segno dei nostri tempi, in grado di collocare temporalmente del film agli occhi degli spettatori degli anni e decenni futuri.

Riconosciutogli questo merito, purtroppo non c'è molto altro da lodare in Stars at Noon, storia di intrighi centroamericani che vede protagonisti una giornalista americana (Margaret Qualley) privata del passaporto e scaricata dal suo direttore (John C. Reilly in un cameo) e un uomo d'affari inglese le cui attività non appaiono né chiare né limpide (Joe Alwyn). In Nicaragua stanno per celebrarsi elezioni politiche su cui qualche forza esterna cerca di influire (certamente un agente della Cia interpretato da Benny Safdie): da tutto questo discende, in modo in realtà poco chiaro, che i due devono lasciare precipitosamente il Paese.

Avrà pure vinto il premio della giuria ex aequo, ma questa spy story dalla trama confusa e sfilacciata fallisce sia nell'intrattenere che nel denunciare le intromissioni della superpotenza statunitense negli Stati centroamericani (se questo era uno dei suoi intenti). E' un film troppo lungo in cui la regista sembra perdere di continuo il filo della narrazione. Entrambi i protagonisti mi sono sembrati fuori parte, lei financo irritante nel suo opportunismo, lui (che sostituisce Robert Pattinson troppo impegnato per sua fortuna con l'uomo pipistrello) smorto ed imbambolato. La loro fuga attraverso il Nicaragua inseguiti dalle forze di sicurezza locali suscita sbadigli, così come i loro amplessi gratuiti o a pagamento che rivelano una penosa mancanza di chimica tra gli attori.

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