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Chiamami domani... che oggi devo morire

Regia di Gerald Thomas vedi scheda film

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La recensione su Chiamami domani... che oggi devo morire

di undying
6 stelle

Divertente parodia - ben scritta, diretta e interpretata - che mette alla berlina alcuni classici dell'orrore: Frankenstein, Jekyll, la mummia e soprattutto La mascherata di cera. Uno dei titoli della lunga serie di commedie inglesi, nota come "Carry on".

 

locandina

Chiamami domani... che oggi devo morire (1966): locandina

 

Nel piccolo paese di Hocombe da alcuni mesi avvengono inesplicabili sparizioni di giovani ragazze, sempre nel medesimo luogo (un bosco). L'ultima a scomparire è Doris, aggredita e rapita da una creatura mostruosa mentre è in compagnia del fidanzato Potter (Jim Dale). Il sergente Bung Sydney (Harry H. Corbett) indagando scopre che nei paraggi abitano il dott. Watt (Kenneth Williams) e sua sorella Valeria (Fenella Fielding): sono loro che rapiscono giovani e belle ragazze per poi trasformarle, tramite un elaborato processo di vetrificazione, in manichini. Attività che può così fruttargli parecchio denaro in quanto gli stessi vengono poi piazzati sul mercato, finendo esposti in molti negozi locali.

 

"La vita può essere selvaggiamente tragica delle volte, e ne ho avuto la mia parte. Ma qualunque cosa ti accada, devi mantenere una leggera attitudine ironica. In ultima analisi, non devi dimenticare di ridere."
(Katharine Hepburn)

 

Fenella Fielding

Chiamami domani... che oggi devo morire (1966): Fenella Fielding

 

Girato nei celebri Pinewood Studios, con un cast strepitoso, è uno dei  titoli della lunga serie di commedie britanniche denominata "Carry On", composta da oltre trenta film girati a basso budget tra il 1958 e il 1992. Chiamami domani... che oggi devo morire (orig. Carry on screaming!) è una spassosa parodia horror, sviluppata da una sceneggiatura che potrebbe essere stata scritta (seriamente) per l'Universal, con una trama molto simile al classico girato in 3D e interpretato da Vincent Price: La maschera di cera.

 

Kenneth Williams

Chiamami domani... che oggi devo morire (1966): Kenneth Williams

 

Gerald Thomas, regista che ha diretto buona parte dei titoli del lungo ciclo, riesce a farsi simpaticamente gioco di alcuni classici horror. Frankenstein in particolare, dato che il dott. Watt stesso, nomen omen, è rianimato dall'elettricità e si serve di Oddbod - un "Homo Gargantuos" - in grado di replicarsi se sottoposto ad alta tensione, il cui aspetto è modellato su quello di Karloff nel film di Whale. Nemmeno Il dott. Jekyll sfugge alla spietata caricatura, quando una pozione fumante, utilizzata da Valeria induce il sergente a trasformarsi nel suo "io" malvagio e sul finale c'è poi lo spazio anche per ridere de La mummia. Un gioiello dell'ironia anglosassone, il cui buon esito è favorito anche da testi irresistibili (da antologia i siparietti tra il sergente Sydney e l'acida moglie Emily). Dio solo sa che fine abbia fatto la versione italiana... ed è un vero peccato!

 

Harry H. Corbett

Chiamami domani... che oggi devo morire (1966): Harry H. Corbett

 

"La filosofia è la vera patria dell’ironia, che potrebbe venir definita bellezza logica…

È la più libera di tutte le licenze perché attraverso essa ci mettiamo al di sopra di noi medesimi; e nello stesso tempo la più legittima…

L’ironia è la chiara coscienza dell’agilità eterna, del caos infinitamente pieno."
(Karl Wilhelm Friedrich Schlegel)

 

F.P. 17/09/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 96'17")

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