La recensione su Immersión

di alan smithee

6 stelle

TFF 39 - LE STANZE DI ROL

Viviamo in un mondo cattivo ove gli efferati episodi di cronaca che quotidianamente me fanno da macabra cornice, ci inducono a non fidarci del prossimo e a tenere sempre il peggio. Troviamo un uomo che trascorre una lieta giornata in barca su un ameno lago di montagna, prima di condurre le sue figlie ormai adulte presso la vecchia casa di villeggiatura che l'uomo intende vendere per aiutare il fratello, titolare di metà della stessa, che si trova in condizioni economiche un po' avverse. La visita alla casa è l'occasione per far vedere alle figlie un luogo ove l'uomo trascorse bei momenti dell'infanzia.

Alfredo Castro, Mariela Mignot, Consuelo Carreño

Ma la tranquillità della giornata è rovinata da un incontro a distanza di una barca i cui occupanti si sbracciano, ce per richiedere aiuto. Il padre decide di ignorarli e di proseguire verso la casa, reputando quei tre dei balordi in procinto di rapinarli.

Alle richieste reiterate di una delle figlie, i tre in seguito faranno ritorno in quelle acque, trovando un uomo in meno, e soccorrendo gli altri. Il senso di colpa, misto ad una strana isteria da diffidenza, mette uno contro l'altro padre e figlie, fino a fare esplodere la situazione in fatti che portano a conseguenze serie e definitive.

Inmersión, opera prima del giovane cileno Nic Postiglione, è un thriller che gioca le sue carte sul dubbio, sull'agitazione che rende la vittima alla stregua della belva più pericolosa, per l'incapacità di controllarne le mosse.

La tensione aumenta gradualmente e contagia lo spettatore, già piuttosto inquieto grazie ad un ambiente circostante che, per quanto ameno, comunica isolamento ed impossibilità di potersi difendere o chiedere aiuto.

Alfredo Castro primeggia come al solito sul cast, ostentando il suo carisma di divo indiscusso del cinema cileno e sudamericano in generale.

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