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Un colpo da dilettanti

Regia di Wes Anderson vedi scheda film

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La recensione su Un colpo da dilettanti

di giansnow89
9 stelle

Racconto minimo sulla positività e sull'incoscienza.

Frizzante, brioso, leggero ma non frivolo, leggero di quella leggerezza che fa stare bene, fa trascorrere novanta minuti di vera evasione, trasportando lo spettatore lontano lontano, nel paese dei balocchi di Wes Anderson. Un colpo da dilettanti è un film che non ha la pretesa di portare un messaggio politico o sociale, né di obbligare lo spettatore a tormentose riflessioni ex post. Di occasioni fra l'altro non ne mancano per trattare argomenti delicati: abbiamo cenni alla depressione e alla guerra, si parla di amicizia, di amori e di famiglie con rapporti burrascosi o famiglie inesistenti, e poi si punta ancora più in alto, alla ricerca di uno scopo nella vita, che è il leit motiv che muove i vitelloni protagonisti. Martin Scorsese, grande ammiratore del film, evidenzia in particolare una battuta, pronunciata dallo svalvolato Dignan: «They’ll never catch me, man, ’cause I’m fuckin’ innocent». Questo spiega ogni cosa. I protagonisti senz'altro hanno dentro delle sofferenze pregresse - Dignan specialmente ha l'aria di uno che ha parecchi scheletri nell'armadio senza esserne cosciente - delle aspirazioni e dei desideri. Tutte istanze dell'anima che potrebbero portare del dramma nell'ameno dispositivo andersoniano, se solo ci fosse una ferrea logica aristotelica a regolarlo, cosa della quale Dignan e la sua squadernata banda sono totalmente sprovvisti. Progettano rapine in vista di un settantancinquennale piano di ricostruzione della propria esistenza. Possiedono tessere di un club di golf e tennis senza giocare né a golf né a tennis. Si curano di modificare i propri connotati per sfuggire alle autorità dopo un audace colpo da qualche centinaio di dollari in una libreria. Atti che ispirano il sorriso, ma afferiscono a un'innocenza pre-sociale ed infantile, a una beata incoscienza dei rapporti causa-effetto. Questi vitelloni candidi come fiori di campo ci fanno stare bene perché rifiutano i meccanismi perversi del mondo.

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