Il regista si appropria, senza ammissione di colpa, ma con ottimi risultati dell'opera in nuvole The Crossed di Garth Ennis, dove un'epidemia tra le tante trasforma le persone in diabolici assetati di sangue e sesso dove ogni orifizio è buono all'uso. Un'epidemia simile ad altre, ma che nel testo originale le anticipa di molto.
The Sadness può portare confusione, sull'originalità del tema trattato quanto accadde per "Echi Mortali" del 1999.
Il regista Rob Jabbaz si appropria (dis)onestamente di un soggetto fumettistico del 2008 della serie horror-splatter-gore-cannibal-pornografica "The Crossed" di Garth Ennis e Jacen Burrows, trasportandolo in immagini, e a essere sincero con ottimi risultati, conoscendone la controparte cartacea, anche se la mente malata perversa di Garth non può essere riproposta per immagini dal vivo per non incorrere in una censura totale.
Un film che può ricordare mille altri film sulle infezioni, ma che alla fine è molto più originale di tanti altri a partire dal fatto che il fumetto da cui è tratto anticipa di ben undici anni la vera epidemia che conosciamo e persino di tre anni l'epidemia immaginata da Steven Soderbergh in "Contagion" (2011), il film considerato più vicino alla realtà di quello che è accaduto, a detta di alcuni.
Un film dove i contagiati si confondano tra gli infetti perchè ci sono i sado e i maso e dove anche il sesso svolto con qualsiasi individuo di sesso o di età, non indispensabilmente intero e vivo, diventa quasi un liberi tutti da alcuna coscienza, nel film si da lustro molto più alla parte gore della macelleria, ma il regista si prende comunque un fuori campo in un'unica scena dello stupro nell'orifizio dell'occhio, per richiamare a pieno l'opera cartacea di Ennis.
Altamente consigliato a chi piace l'horror estremo nudo e crudo, astenersi quelli che credono di averne visti altri simili ma che alla fine questo li anticipa pur essendo venuto dopo.
E
Riguardo "Echi Mortali" di David Koepp del 1999, "copia" de "Il sesto senso" dello stesso anno tranne che il primo è tratto da un romanzo di Richard Matheson del 1958. Quindi chi copia chi.
Come del resto persino The Last of Us (2023) porta un epidemia e un'infezione immaginata nel videogioco di origine risalente al 2013, quindi non tutto quello che sembra copiato lo è veramente.
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