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Il Divin Codino

Regia di Letizia Lamartire vedi scheda film

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La recensione su Il Divin Codino

di Gangs 87
5 stelle

Il film di Letizia Lamartire è un film imperfetto e incompleto che finisce per non rendere giustizia all’importanza che la figura di Roberto Baggio ha avuto nel calcio italiano. Amato dalla gente forse da sempre o forse da quando ha sbagliato quel rigore, quello che ci fece perdere i mondiali contro il Brasile in quel lontano 1994; fu allora che tutti si resero conto che dopotutto anche Baggio era umano, come noi. Su questa affine caratteristica sembra volersi incentrare e concentrare la pellicola di Letizia Lamartire che finisce quasi per oscurare totalmente la carriera calcistica di Baggio a favore di quegli episodi, prevalentemente personali, che hanno deviato la sua vita e la sua permanenza nel calcio.

 

E’ evidente però che il film non possiede una sceneggiatura valida, si passa da un argomento a l’altro, da una situazione calcistica ad una personale senza mai un intermezzo tale da poterci far comprendere ciò che stiamo effettivamente guardando. Per chi, casualmente e volontariamente, non conosca la carriera di Baggio, diventa impossibile anche seguire il nesso che sussiste tra ciò che si guarda.

 

Il protagonista Andrea Arcangeli, a cui è stato affidato l’arduo compito di impersonare Roberto Baggio, è di una somiglianza allucinante. Una delle cose che più mi ha convinto del film se non forse l’unica. Capace di dare a Roberto addirittura quel giusto timbro di voce o piuttosto quella movenza che per forza di cose lo riporta alla memoria.

 

Un film sommario, che finisce per riassumere, nemmeno nelle parti poi effettivamente salienti, la carriera di un mito vivente la cui umanità, almeno quella, traspare ad ogni sorriso, ad ogni gesto che fatalmente porta ad un finale dalla lacrima facile, almeno per chi quell’epoca ha avuto il piacere di viverla.

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