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Dna formula letale

Regia di George Eastman vedi scheda film

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La recensione su Dna formula letale

di undying
3 stelle

Modesta produzione Filmirage (di Massaccesi / Joe D'Amato) ispirata dal film La mosca e da Stati di allucinazione. Debutto (senza seguito) alla regia del bravo attore / sceneggiatore Luigi Montefiori.

 

locandina

Dna formula letale (1989): locandina

 

Peter Houseman (Gene LeBrock), ricercatore e docente di un istituto privato di Norfolk, in Virginia, ha messo a punto un siero che, agendo direttamente sulla struttura del DNA -tramite iniezione oculare- dovrebbe essere in grado di bloccare la degenerazione cellulare, ovvero di arrestare l'invecchiamento nell'essere umano. Dopo una stretta economica sui fondi di ricerca, in seguito all'indagine condotta dalla dottoressa Sally (Catherine Baranov), Peter decide di testare prematuramente il ritrovato su se stesso. I benefici iniziali dell'esperimento via via cedono posto a vaghi ricordi di violenza -vittima una prostituta locale  (Laura Gemser)- compiuti da Peter e rimossi dalla coscienza...

 

Gene LeBrock

Dna formula letale (1989): Gene LeBrock

 

"Sono convinto che il processo della vita si difenda inserendo negli individui l'obbligo genetico della morte. In sintesi, la morte è il prezzo che l'individuo paga perché la sua razza possa sopravvivere". (Peter Houseman / Gene LeBrock)

 

Gene LeBrock

Dna formula letale (1989): Gene LeBrock

 

Dopo anni di collaborazione con Aristide Massaccesi (alias Joe D'Amato) il bravo attore/sceneggiatore Luigi Montefiori (con l'abituale pseudonimo anglofono di George Eastman) debutta alla regia in una produzione Filmirage. Purtroppo, in Italia, sono gli anni del declino dei generi cinematografici e DNA - Formula letale, finisce per cadere nel mucchio dei peggiori horror del decennio. Certo, la colpa non è solo di una pellicola girata al minimo del budget (basterà pensare all'approssimazione degli effetti speciali, destinati al ridicolo con la manifestazione conclusiva del mostriciattolo di cartapesta) quanto di un soggetto che, tra tutti quelli (peraltro ottimi) scritti -e interpretati- da Montefiori (citiamo al volo le punte di diamante  Antropophagus, Rosso sangue, Deliria e Sesso nero), proprio non funziona. Un soggetto che prende dai classici (da La mosca di Cronenberg al meno noto Stati di allucinazione di Ken Russell, passando per il dimenticabile, e di poco precedente,  Rage - Furia primitiva) senza mai riuscire a coinvolgere lo spettatore. E non sarebbe stato un cast con attori da premio Oscar (il mediocre Gene LeBrock lo si ritrova anche nell'altra produzione Filmirage,  La casa 5, girata dall'esperto di sequel apocrifi Claudio Fragasso), o un budget milionario a rendere più interessante una sceneggiatura copia/incolla, portata sullo schermo da un bravo attore, dotato nella scrittura ma decisamente negato (almeno in questo unico tentativo) nella regia. Rivisto oggi, a distanza di anni, DNA - Formula letale mostra tutti i suoi limiti e -soprattutto- i difetti di un prodotto datato, con una bruttissima e fastidiosa colonna sonora elettronica, anonima e con esposizione di risibili PC dell'epoca, deputati ad ospitare limitati floppy "antidiluviani", messi in mostra nel modesto -e patetico- tentativo di evocare le atmosfere del più compiuto -e avveniristico- La mosca. Titolo, dunque, solo per i cultori di un genere (e di Joe D'Amato, cineasta che ha comunque fatto epoca e "storia del cinema") che siano anche in grado di subire -con infinita pazienza- la noia di un film che evoca tempi migliori, ricordandoci con certa malinconia: Emanuelle nera (per la presenza della costumista Laura Gemser, che interpreta anche la prima vittima di Peter); l'affetto da progeria Michael York (Un delitto poco comune); audaci tentativi di realizzare effetti speciali con un budget inesistente (Paganini horror di Cozzi).

 

scena

Dna formula letale (1989): scena

 

Sulle intuizioni della critica "togata" è meglio stendere un velo pietoso: si tratta di uno dei rari casi in cui -all'uscita nelle sale- un horror (ma in senso più lato un film di genere italiano) è stato benevolmente accolto. Contro ogni logica, soprattutto di pubblico che lo ha sonoramente snobbato. Pressochè dimenticato, DNA non solo sancisce la rottura artistica -dopo un sodalizio protrattosi per anni- tra Montefiori e Massaccesi ma resta uno dei peggiori esemplari targato Filmirage (spartisce il titolo di top trash con Troll 2 e Frankenstein 2000 - Ritorno dalla morte). Volendo spezzare una lancia a favore della pellicola -e nella logica di certa onestà intellettuale- va riconosciuta una rara cura posta nella stesura dei dialoghi (cosa per nulla scontata nel cinema italiano, allora come ora) a testimonianza dei validi trascorsi di Montefiori come scrittore di soggetti e sceneggiature, alcune di queste ultime davvero notevoli. 

 

Gene LeBrock

Dna formula letale (1989): Gene LeBrock

 

Citazione 

"Ogni organismo vivente, dal momento in cui nasce inizia, inesorabilmente, a invecchiare, seguendo un processo predeterminato (...) Da quando, per la prima volta, la vita ha cominciato a palpitare in un organismo, non ha fatto che evolversi adattandosi all'ambiente circostante. Casuali errori genetici hanno prodotto mutazioni che l'ambiente ha selezionato, premiando i più adatti e sopprimendo gli altri. È l'ambiente che finisce sempre per imporre le regole del gioco". (Peter Houseman / Gene LeBrock)

 

Gene LeBrock

Dna formula letale (1989): Gene LeBrock

 

Curiosità 

La locandina cinematografica del film è stata realizzata dal grande Sciotti, disegnatore che ha prestato il suo talento valorizzando le brochure dei migliori film horror italiani del periodo d'oro. Non solo: l'artista ha realizzato per la Ediperiodici alcune copertine della serie, a fumetti per adulti, Terror.

 

George Eastman

The Belle Starr Story - Il mio corpo per un poker (1968): George Eastman

 

Luigi Montefiori su DNA - Formula letale 

"Dirigo un film (ride) che si chiama DNA - Formula letale... L'avevo scritto con tanto amore... Mi era stato assicurato che gli effetti speciali li avrebbe fatti Lucas, che l'attore sarebbe stato o Bill Pullman, o Carradaine. Questo era, al solito, Aristide Massaccesi che prometteva mari e monti... Poi andiamo in America, gli effetti speciali li ha fatti il nostro truccatore (Maurizio Trani, n.d.r.) con il lattice che era una cosa da azzannare alla gola; gli attori: un fotomodello che non aveva mai fatto un film; l'attrice protagonista era la cameriera dell'albergo in cui siamo andati... (rideIl film è venuto quello che è venuto... Il mio genere preferito è il thriller e anche il paranormale, che è un genere che ancora non sono riuscito a toccare. Non va molto, però mi piacerebbe scrivere qualcosa.  Solo che non mi va di scrivere cose che poi rimangono nel cassetto... perché ti viene pure il nervoso."  (Fonte: Stracult light / 17 agosto 2009)

 

Gene LeBrock

Dna formula letale (1989): Gene LeBrock

 

Il Dvd targato Medusa film, nel rispetto della modesta riuscita artistica del prodotto, propone DNA - Formula letale in una medioce versione full screen (1.33:1, quando televisori di questo formato sono decenni che non vengono più prodotti) e con la sola traccia audio italiana stereo 2.0. Alla faccia dell'essenziale! Durata della versione: 1h31m53s.

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