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La proprietà non è più un furto

Regia di Elio Petri vedi scheda film

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La recensione su La proprietà non è più un furto

di mmciak
8 stelle

"La proprietà non è più un furto" diretto nel 1973
di Elio Petri,devo dire che mi è piaciuto molto.

La storia si svolge a Roma e racconta che il giovane
impiegato Total, è allergico al
denaro,gli fa schifo toccarlo
e disprezza chi lo possiede.

Convinto che il mondo sia
fatto di ladri,quelli che si professano
tali e quelli che si arricchiscono alle spalle degli altri,
crede di aver individuato un appartenente alla seconda
categoria in un macellaio cliente
della banca per cui lavora
che è ricchissimo.

Allora si licenzia dal lavoro e decide
di prenderlo di mira e di farlo andare
in rovina.

Il Film prodotto dalla Quasars Film Company
e la Labrador Film,perciò Italo-Francese
e distribuito dalla Titanus (che bello il logo!),
ed è l'ennesimo lavoro di un Maestro come
Elio Petri che con questo finisce una sorta
di di "trilogia della nevrosi",
composta da "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"
("nevrosi del potere") e "La classe operaia va in paradiso" ("nevrosi del lavoro"),
e si completa con questo che è un'analisi della "nevrosi del denaro".

Alla fine della visione affermi con convinzione che
Petri era uno che già allora aveva visto lontano
come sarebbe cambiata la società,e un Film
come questo è terribilmente attuale e non perde
niente,e invecchia molto bene.

Infatti il regista costruisce un quadro grottesco,
tutto sopra le righe e con un clima teso e esasperato,
dove mette in evidenza il ricco e il povero che
si vendica contro questo e soprattutto il potere
dei soldi che fanno commettere reati,
ma anche il discorso di chi sono i veri ladri,
quelli che rubano per esempio gli appartamenti
oppure i "Ladri legalizzati",cioè i furbetti,gli evasori,
i corrotti e più che ne ha più ne metta.

La caratterizzazione dei personaggi la mette
in scena per ogni personaggio e gli
fa dire le sue manie e convinzioni,
in una buia stanza e l'ho trovato azzeccato.

Ma passiamo ai personaggi che è composta
da Total,che è un tipo strano,lavora in banca,
ed è allergico al denaro che si mette i guanti
per non toccarli dato che maneggia tanti soldi,
abita con il papà che si reputa un onesto impiegato
di banca che non ha mai rubato,anche se non sa
che proprio il figlio lascerà il lavoro per appunto
rubare e perseguitare un ricco macellaio che versa
un sacco di soldi di sconosciuta provenienza,
ed è interpretato da uno strepitoso Flavio Bucci,
che ci regala una delle sue migliori prove.

Il macellaio invece è un "piccolo Berlusconi",
Romano,ricchissimo e pensa solo come può
fare sempre più soldi e evaderli dal fisco,
che è un uomo viscido,cattivo e vizioso
anche di sesso e tiene una donna che
al momento gli apre le gambe e la usa
come un oggetto,un proprietario di case,
disonesto e che si compra gli avversari o chi lo perseguita,
insomma un furbetto e piazzista,
ed è interpretato dall'immenso Ugo Tognazzi,
in uno dei suoi più cattivissimi e memorabili personaggi.

La "donna oggetto" invece è Anita,
amante del macellaio che è una donna
che esterna poco i sentimenti che però
gli fa paura la violenza,ma prende
questo come un lavoro da impiegata,
interpretata da Daria Nicolodi,
alla vigilia del suo Film "della vita"
"Profondo Rosso".

Sono memorabili la scena quando Total
ruba il cappello e il coltello al macellaio,
quella dell'interrogatorio e il monologo
di Paco nel funerale che fa ridere ma fa
anche riflettere perché riflette sulla situazione
Italiana,ed è interpretato da Gigi Proietti.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove figurano anche:

Ettore Garofolo-Luigi Antonio Guerra-Julien Guiomar-
Jacques Herlin-Gino Milli-Orazio Orlando-Cecilia Polizzi-
Ada Pometti-Salvo Randone-Mario Scaccia
e Elena Fabrizi (La Sora Lella).

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la splendida Colonna Sonora di
Ennio Morricone e la  Fotografia di
Luigi Kuveiller.   

In conclusione un buon Film,
uno dei migliori di Petri,
che già aveva intuito come sarebbe
diventato il belpaese e allora crea
un atmosfera esasperante e grottesca,
e dove la persecuzione preoccupa
il ricco fino alla fine,dove la corruzione
e la sopraffazione la fanno
da padroni,e nonostante che sono
passati tanti anni dalla realizzazione
risulta terribilmente attuale.

Il mio voto: 8.

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