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Nuevo orden

Regia di Michel Franco vedi scheda film

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La recensione su Nuevo orden

di marcopolo30
9 stelle

Il nuevo orden del titolo è quello che nasce come conseguenza della violenta rivolta del popolo oppresso. Il problema è che 'nuovo' non è necessariamente sinonimo di 'migliore'. Cinema a tinte forti per un film da vedere e che è stato invece frainteso da molti. VOTO: 8½

Sebbene scritto e realizzato prima della pandemia Covid-19, Nuevo Orden ebbe la sua anteprima in sala proprio nel momento clou della sopracitata crisi, al festival di Venezia del 2020 per essere precisi, e visto in quei giorni dev'esser apparso agli spettatori davvero come un'opera profetica (o opportunistica, a secondo dei punti di vista). In realtà non v'era legame alcuno tra i fatti narrati nel film e la pandemia del 2020-21. Franco ci parla infatti, con grande arguzia e senza far sconti allo spettatore, di un Paese, il Messico, diviso da profonde differenze socio-economiche, come d'altronde accade nell'intera America Latina (e non solo lì...). Il racconto prende il via in una lussuosa mansione del Distrito Federal, dove alla presenza della società bene di Città del Messico sta avendo luogo il ricevimento per le nozze di Marianna, figlia di un facoltoso imprenditore. Molto presto il bianco nuziale della festa viene però a tingersi di rosso -e non solo metaforicamente- quando la villa viene invasa da un gruppo di rivoltosi scarsamente in vena di pietismi. Ma se dentro le (solo apparentemente) solide mura domestiche non si è più al sicuro, fuori d'esse è ormai il caos più totale, con l'esercito che per ristabilire l'ordine non ha esitato a imporre coprifuoco e legge marziale. Ristabilire l'ordine, appunto, ma quale ordine? Quello 'nuevo' del titolo, evidentemente, e non vado oltre per evitare spoilers. Dopo aver visto il film sono andato a leggere qualcosa qui sulla scheda di FTV e sono rimasto parecchio sorpreso dal voto medio (uno striminzito 6,5). Essendo il film di Franco oggettivamente originale, ben realizzato e per niente banale (né 'commerciale', altra caratteristica che per quelli con la puzza sotto il naso è peccato mortale) non trovo altra spiegazione a tale parziale bocciatura se non nella coincidenza di cui parlavo in apertura, e nel fatto che conseguentemente alcuni ne hanno voluto vedere a tutti i costi una presa di posizione dell'autore. A modesto avviso di chi scrive Franco non solo non ci sta qui iperbolicamente parlando di quella che alcuni hanno definito la 'Dittatura Covid', ma non sta nemmeno realizzando un film fazioso pro-ribelli (o pro-poveri), in quanto ci mostra che tanto nobiltà d'animo così come meschinità sono qualità 'trasversali'. Resta invece un film cazzotto nello stomaco ben scritto e portato in scena, e che andrebbe visto giacché giorno potrebbe arrivare in cui gli 'altri' saremo noi.

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