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Il delitto Dupré

Regia di Christian-Jaque vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il delitto Dupré

di zombi
8 stelle

quale delle due è la colpevole?... se per uno è così problematico ed etico essere sicuri del verdetto, per l'altro è solo l'ennesima prova verso se stesso, di come la giustizia sia una prova di astuzia, furberia, recitazione e furfanteria.

che delizia questi film vecchi, che sono senza tempo, belli sempre anche quando li scopri e li ami per la prima volta.

dialoghi e attori al top , ma anche la gioia di ascoltare quelle voci che mi hanno accompagnato nella mia formazione cinematografica, e la gioia di sentire che virna si è doppiata da sola.

ovviamente non è tanto importante sapere chi ha fatto cosa; lo sappiamo.

la fatica ci viene risparmiata dal regista subito.

è importante come viene amministrata e manipolata la giustizia per far colpelvolizzare un'innocente al posto di una colpevole.

di come un avvocato di grido riesce a ribaltare qualsiasi informazione a favore della sua assistita, che nella fattispecie è la colpevole e la sua amante.

ma soprattutto come viene premeditato; come una sfida con se stesso; un gioco perverso a discapito di una poveretta che non ha mezzi e conoscenze.

persino l'abile e navigato avvocato cassidi, si schifa di fronte al putridume nascosto dietro l'abbagliante bellezza della novella vedova dupré.

e anche se il pubblico parteggia per l'impassibile (im)parzialità del giudice istruttore godet(interpretato da uno smagrito e irriconoscibile bourvil), ci si sente attratti dall'imprevedibile, a tratti comica, malvagità della spudorata coppia di complici(l'avvocato cassidi di brasseur e la vedova duprè di valdy) , che giocano con la vita di una poveretta, e dal disgusto che entrambi provano per lei.

da una parte abbiamo il giudice istruttore che conosce perfettamente i meccanismi della giustizia e le abilità dell'avvocato; abbiamo fiducia che la ricerca della verità da parte di quel pacifico e testardo ometto coi lacci delle scarpe che seguitano a slegarsi, potrà far trionfare la verità che noi pubblico conosciamo.

dall'altra abbiamo l'avvocato che conosce tutti i trucchi legali e melodrammatici per far presa e fregare quei sciocchi babbei della giuria, e la vedova giovane e bella che si sente ferita nella dignità perchè non doveva e non poteva essere scaricata e soprattutto non per una volgare infermierina.

regista e sceneggiatori se la giocano molto bene a parer mio, considerando che il film si svolge per la maggior parte in sipari domestici e con dialoghi serrati, e molto spesso taglienti se non esilaranti, per quasi 2 ore!!!

la sicurezza dell'avvocato per cui è molto più facile e divertente far assolvere un colpevole, non può che prevalere sulla stanca disillusione del giudice istruttore , che invece tentenna e vacilla fino alla rinuncia dell'incarico per il terrore di incolpare un innocente, rovinandogli la vita.

il comico bourvil lascia il compito a brasseur di intrattenere con siparietti divertenti il pubblico, con dialoghi quasi slapstick.

 il disprezzo del principe del foro per quell'ometto solo che vive in una camera ammobigliata, per cui oramai è solo l'ora di ritirarsi da quella tana di lupi, non trova il tempo per risentimento o pentimento; la giustizia prima di tutto , ma soprattutto per se stesso.

grandi brasseur e bourvil, ma virna lisi sebbene in un ruolo da non protagonista si fa ricordare, e marina vlady è talmente diabolica e spregiudicata che non non la si può che amare per come ha tratteggiato quel ruolo così ingrato.

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