Regia di Javier Fesser vedi scheda film
Quattro storie, intrecciate sul finale, senza un filo rosso che non sia quello del parossismo a cui può arrivare il sadismo umano. Nel primo episodio il tycoon di una grande compagnia di trasporti mette in imbarazzo gli invitati e suo figlio, con una reazione inaspettata a un costosissimo regalo. Nel secondo, un uomo fissato con il rispetto delle regole si trova a dover fare i conti con i paradossi della sua inflessibile mentalità. Nel terzo, un immigrato sistema il giardino di una pazza scorbutica, rimettendoci di tasca sua. Nell'ultimo episodio un biscazziere incallito, che ha dilapidato la propria fortuna, spera di riuscire a ingannare le sue sorelle, che ne condividono il patrimonio, con una clamorosa messinscena.
Dopo il dittico su Mortadello e Polpetta, lo spagnolo Javier Fesser conferma il suo talento visionario che si colloca dalle parti di Jean-Pierre Jeunet. Se sul piano della regia, della fotografia e della direzione degli attori tutto quadra, qualcosa si perde nel dare alle storie un diverso mordente in termini di psicologia dei personaggi, sicché il film prende le sembianze di uno scanzonato quanto divertente fumettone, dove ci si diverte senza ridere.
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