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Il barbiere di Siberia

Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film

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La recensione su Il barbiere di Siberia

di Baliverna
7 stelle

Un'americana un po' cinica e un focoso russo si innamorano di amore vero, ma entrambi commettono sciocchi errori che lo mettono a repentaglio.

Dopo una prima parte un po' troppo leziosa e veloce (praticamente nervosa), il film trova la sua giusta marcia e ci racconta con decoro una storia d'amore difficilissima tra un'americana e un russo, dove entrambi commettono gravi errori.
Al centro della trama troviamo una manovra di seduzione calcolata al fine di ottenere finanziamenti per una bizzarra nuova invenzione; il gioco però - come sempre in questi casi - sfugge di mano e gli eventi prendono una piega inaspettata ed estremamente problematica.
Il film è una maxi-produzione internazionale e il regista Mikhalkov ha a avuto a disposizione mezzi enormi. Forse questo non è il terreno a lui congeniale ( che è più a suo agio con film statici e dialogati), e forse la profusione di scenografie e costumi ha nuociuto un po' al forza di coninvolgimento dell'opera. Non si può negare però che sia comunque un film riuscito, meno personale ma riuscito. Non ritengo giuste, pertanto, le lapidazioni a cui diversi critici lo hanno sottoposto. Forse quello che ha gettato loro fumo negli occhi è la rappresentazione di una Russia zarista con tanti problemi, ma non infernale o tutta da buttare.
La diva Ormond a tratti giogioneggia un po', ma quando interpreta la donna tormentata e incerta riesce ad essere efficace. Un po' sopra le righe, forse, il co-protagonista Oleg Menshikov, nei panni di un amante irruente ed "estremista". Incisiva, invece, ho trovato la figlia del regista, che interpreta il ruolo secondario della cameriera perdutamente innamorata di chi non si è nemmeno accorto di lei. Tace quasi sempre, ma i suoi sguardi muti e sofferenti lasciano il segno e danno vita ad un personaggio interessante.
Il finale, con la panoramica aerea silenziosa sulla taiga siberiana, l'ho trovato molto suggestivo.
Insomma, i film brutti sono tutt'altra cosa.

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