Regia di Ulu Grosbard vedi scheda film
Nove anni dopo un ragazzino bussa alla porta senza rendersi conto che, dentro casa, c’è la sua famiglia. Era stato rapito, aveva quattro anni, e non ricorda nulla: la madre se lo portava, ovviamente, in fondo al cuore; lui abita in fondo al viale, in un’altra casa, con un’altra famiglia in cui non si trova affatto male. Alla faccia della genetica, della biologia, dei legami di sangue e del delirio etico-scientifico scatenatosi negli ultimi tempi, il melodramma in questione consiglia di cambiare ottica, con un allargamento familiare che, rarità, viene dal basso, dallo stesso piccolo protagonista. Il vecchio Grosbard asciuga, taglia, procede d’ellissi e difende a uomo contro una star che gioca a tutto campo, che attacca e difende. Lasciando, solo qua e là, spazio ai compagni di squadra.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta