Espandi menu
cerca
Richard Jewell

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 3
  • Recensioni 3021
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Richard Jewell

di marcopolo30
7 stelle

Clint Eastwood continua a rendere giustizia a quegli involontari protagonisti 'minori' dell'attualità USA. Questa volta si occupa della guardia giurata Richard Jewell, realizzando un film solido, asciutto e profondamente onesto, sebbene non certo un capolavoro. VOTO: 7

Ricordo vagamente le olimpiadi del 1996 e ancor più vagamente l'episodio della bomba al Centennial Olympic Park di Atlanta. Non ricordavo però affatto il nome di Richard Jewell, la guardia giurata che scoprì l'artefatto salvando la vita a centinaia di persone, e che venne poi ingiustamente accusato di essere egli stesso l'attentatore. Gli ha fatto giustizia il grande Clint Eastwood, impegnato in questa ultima fase della propria carriera a celebrare o quanto meno render giustizia a personaggi 'minori' dell'attualità USA linciati da un giornalismo cannibale e da un sistema legale poco attento al più intrinseco concetto di giustizia. In questo caso ci presenta un incidente di vita reale e le sue implicazioni, e lo fa in modo intelligente e in generale senza schierarsi, basando invece il tutto su ottimidialoghi e sceneggiatura(di Billy Ray) e su una fotografia (di Yves Belanger) volutamente 'forte'. Leprove attoriali di Sam Rockwell, Kathy Bates, Olivia Wilde e Jon Hamm sono poi eccellenti. Su quelladel protagonista Paul Walter Hauser nutro invece parecchie riserve ed è un vero peccato che Eastwood non abbia scritturato per tale fondamentale parte un attore di altro calibro. Volendo dare un giudizio complessivo all'opera si potrebbe affermare che il vecchio Clint negli ultimi anni (o decenni) è stato per il cinema quello che la Lavazza è per l'industria del caffè, con fondamentalmente due sole qualità: quella Oro (o: 'giù il cappello') dei vari “Million Dollary Baby”, “Mystic River” o “Gran Torino” e quella Rossa (o: 'due ore ben spese') di “J. Edgar”, “Sully”, “American Sniper”, ecc. E accetata tale suddivisione, “Richard Jewell” rientra senza dubbio nel secondo insieme. È un film solido, asciutto e senza fronzoli nel quale, così come fece nel già citato “Sully”, il regista californiano mantiene una regia di basso profilo, con spettacolarizzazioni volutamente pari allo zero che non distolgano l'attenzione dal nucleo del racconto, ma le emozioni regalateci dai suoi capolavori sono lontani. Da notare che la rediviva Kathy Bates ricevette per questa sua interpretazione la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista, sebbene la statuina la portò poi a causa Laura Dern per “Storia di un matrimonio”.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati