Regia di Brad Silberling vedi scheda film
Un'idea bellissima, raccontata in modo ancor più bello.
L'idea di tanti angeli che guidano e controllano la nostra vita; che quotidianamente ci accompagnano e ci sorvegliano amorevolmente come divina presenza intorno a noi.
Una dottoressa in gamba che perde un paziente, scoprendo che la medicina e anche il più bravo chirurgo nulla possono, quando il destino è scritto. L'angelo che, venuto a prendere questo paziente, si innamora della dottoressa, della sua tenacia, della sua sensibilità e, perchè no, dei suoi riccioli biondi e dei suoi occhi celesti celestiali (ma come non innamorarsi di Meg Ryan?).
Il libero arbitrio, e l'angelo che, saputo che è possibile e come farlo, decide per amore di lei di diventare uomo mortale. Un amore breve ma pieno, intenso e luminoso. Forse troppo breve (lei muore il giorno dopo l'umanizzazione di lui) ma che - e questo è il messaggio forte del film che condivido pienamente - vale di gran lunga più di un'eternità senza amore, o di una vita senza vero amore o magari riempita solo con qualche suo surrogato (ad esempio, la compagnia di una persona simile o affine).
Bravissimo tutto il cast, non solo Meg Ryan (veramente bella e dolce da far innamorare anche gli angeli) e Nicolas Cage, che come angelo - e con le battutte azzeccatissime affidate al suo ruolo - riesce a infondere quella pacatezza e quel senso di serenità e di saggezza che dai messaggeri divini e dalla religione ci si aspetta.
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