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Tlamess

Regia di Ala Eddine Slim vedi scheda film

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La recensione su Tlamess

di alan smithee
7 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

La morte della madre fa si che un soldato tunisino si dia alla macchia e diserti i suoi ranghi. La polizia lo cerca e finisce per trovarlo, e, nel tentare di catturarlo, dopo una sua fuga rocambolesca, lo ferisce mentre fugge nudo nella foresta.

Perduto in quella selva dantesca, inselvatichito da risultare quasi irriconoscibile con capello arruffato ed unghie feline ed annerite, l'uomo si imbatte in una bellissima giovane di cui la regia ci consente di ottenere informazioni utili ed appropriate per tempo: è la giovane bellissima moglie di un ricco industriale che, nel giorno in cui apprende di essere riuscita a rimanere incinta dopo essersi sottoposta a tenaci interventi di fecondazione assistita, comprende di non riuscire più a vivere con quel suo uomo asettico e distante, e per questo decide di darsi alla fuga, immergendosi nella foresta che cinge il suo suggestivo parco antistante la villa isolata che i coniugi hanno scelto come dimora.

I due fuggiaschi saranno destinati ad incontrarsi, a comunicare tra di loro con il particolare linguaggio dello sguardo, e a familiarizzare dopo un periodo di convivenza piuttosto contrastato dalle comprensibili reticenze della donna. Costei diverrà la compagna del soldato selvaggio, che in qualche modo dividerà con lei la gestazione del nascituro, così intensamente da arrivare ad essere lui colui che lo allatterà.

Tra presenze misteriose che finiscono per estrinsecarsi in rettili giganteschi di davvero impressionante presenza, obelischi misteriosi kubrickiani conficcati nel sottobosco che racchiudono probabilmente il significato oscuro dell'esistenza, Tlamess rappresenta il secondo, suggestivo, a tratti disturbante, certamente misterioso ed affascinante lungometraggio del regista tunisino Ala Eddine Slim, ammirato alla Quinzaine di Cannes 2019.

Del regista rimane soprattutto il potente stile di regia con cui Eddine Slim gestisce una storia di fughe e di affetti familiari nati e resi indistricabili da coraggiosi e repentini abbandoni delle rispettive storie di vita non più procrastinabili senza mentire a se stessi.  

Un percorso insidioso ove i pericoli fisici e concreti sono nulla rispetto alle frustrazioni interiori che hanno generato e reso improcrastinabili le fughe dei due tormentati, affascinanti protagonisti.

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