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Colpo grosso alla napoletana

Regia di Ken Annakin vedi scheda film

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La recensione su Colpo grosso alla napoletana

di scandoniano
4 stelle

Un gruppo di americani arriva in Italia e si affida ad un boss del posto per effettuare la rapina del secolo. Nel finale, ad un passo dalla gloria, il bottino sfuma clamorosamente. Non si tratta di un originale esperimento di video-arte che unisce il primo tempo di “Operazione San Gennaro” al finale di “Rapina a mano armata”, bensì di uno strano mix delle due pellicole, realizzato dall’esperto mestierante Ken Annakin e che va sotto il nome “Colpo grosso alla napoletana”. Il film, del 1967, annovera mostri sacri del calibro di Vittorio De Sica e Edward G. Robinson: peccato che le loro pistole siano ormai scariche. Nonostante un cast di buon livello (oltre ai citati, vi partecipano Yvonne Sanson, Carlo Croccolo e la conturbante Raquel Welch) e nonostante le location napoletane, il film non decolla: non ha la scioltezza del suo “ispiratore”, né la classe delle pellicole di De Sica, non ha la forza espressiva di un certo cinema italiano, né le battute pungenti che ci si aspetterebbe. Uniche chicche degne di nota l’avvenenza inequivocabile di Raquel Welch, la gag di Robinson che, nel presentare il proprio personaggio, sciorina perle di metacinema e in pratica cita la sua carriera, nonché la comparsata di una giovanissima Milena Vukotic (quella che sarà la più famosa Pina fantozziana).

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