Regia di Tinto Brass vedi scheda film
la migliore interpretazione della giunonica Serena, qui pienamente a suo agio in un ruolo che la rispecchia appieno, che la fa subito sua, e a sua volta, di cui lei s'impadronisce, col guinzaglio lungo che la regia complice le concede; forse la più fedele e riconoscente tra le tante lanciate dal raffinato puttaniere di mestiere Tinto Brass 7++
La migliore interpretazione della giunonica Serena, qui pienamente a suo agio in un ruolo che la rispecchia appieno, che la fa subito sua e, a sua volta, di cui lei s'impadronisce, con un'interpretazione fiera, genuina e vera, grazie anche al guinzaglio lungo che la regia complice le concede; nonchè una delle più riuscite piece de "il Vate della giarrettiera", il Tinto "Brassnazionale", unico ed inimitabile ("e per fortuna" direbbe qualcuno!)
Serena Grandi al suo massimo erotico; forse non la più capace, non la più brava - eppure qui lo è stata, ma di certo la più fedele e riconoscente tra le tante starlette, a volte meteore, lanciate dal raffinato puttaniere di mestiere.
E comunque, ditemi voi chi, tra le tante spogliate e lanciate, o "rilanciate" dal regista "Venesiano" non di nascita, ma di indole e slancio sì, sapeva davvero recitare? La Sandrelli? per carità! Spesso sopravvalutata
Forse la Kholl? Che poi ebbe tempo e modo di rinnegare pubblicamente il suo mentore, anzi, più un pigmalione, (e chissà cos'altro?); di sicuro non la Caprioglio, probabilmente più oca della stessa Sandrelli (almeno quando la stessa lavorò con il riconosciuto e "discusso" maestro dell'erotismo).
Impacciato al cospetto di cotanta beltà e abbondanza, il cast maschile completo tutto: Occhipinti sotto tono, quasi un preludio al Sanremo che verrà (impacciato pure li, forse per via di una Fenech stupenda ma che tanto ricordava proprio quella Caterina di Sordi).riconosciuto
Sopra le righe e fuori dagli schemi (non so quanto voluto) il cameriere di Branciaroli, ma che alla fine s'impalma la bella locandiera.
Da giovane ho assistito ad un concerto in piazza del musicista Andy J Forrest, a volte sul palco assieme ad alcuni grandi del blues e anche folk internazionale che accompagna con l'infuocata armonica; qui interpreta l'Americano: quando lo riconobbi in un concerto con Springsteen... scoppiai a ridere.
Voto 7++ ma soprattutto grazie alla "Serenona", che regalò un personaggio memorabile non solo al pubblico maschile, anche grazie al sacrificio d'aver dovuto prendere quei 20 kg che forse avranno anche giovato al personaggio, ma non certo all'occhio concupiscente dello spettatore tipo, del tifoso, più arrapato che appassionato, del Tinto Nazionale, il maschio "brassiano".
Da donna, io posso solo dire che già a peso forma, "la Serena nazionale che fu", era giusta e bell'e pronta così, giunonica e voluttuosa al naturale: l'ho sempre vista come una Ava Gardner, financo una "Anitona" mora... di casa nostra.
Quanto al discusso maestro, qui è davvero "indiscusso"...
...ritengo questa inquadratura, una degli apici del cinema erotico, non solo di Brass, ma di tutti i tempi.
E sono una donna.
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