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Rocketman

Regia di Dexter Fletcher vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Rocketman

di Enrique
8 stelle

https://www.youtube.com/watch?v=rxh4XF_zAMM&list=PLohYzz4btpaQ-Yu-PKM9ayaB9JHiZpB3P&index=1

 

Rocketman di Dexter Fletcher è certamente uno splendido inizio per scoprire la celebrità, e la persona dietro la celebrità, da parte di moltissimi (giovani prevalentemente) che prima di Candle in the wind (come riadattata per Lady D) non ne sapevano alcunchè (vedi il sottoscritto).

Taron Egerton

Rocketman (2019): Taron Egerton

Chi è stato Elton John (passato prossimo voluto perché qui non si parla dell’Elton John degli ultimi anni, ma di “Rocketman” e, prima ancora, Reginald Dwight… prima di essere “ucciso” per far spazio ad un istrionico personaggio più iconico ed ingombrante)?

Troppo difficile da descrivere con le parole della prosa, motivo per cui interviene Rocketman (film) che fa miracoli con le immagini, con i lustrini e le paillettes delle scene cinematografiche, musicali, teatrali e con le emozioni regalate sui palchi e nelle strade di tutto il mondo (dove va in scena il musical), ma soprattutto nelle private dimore (dove va in scena il dramma). Quanto alle parole in versi, sono servite su spartiti d’argento e hanno gioco facile a completare il variopinto mosaico.

Confezione e contenuto sono, così, un prodotto gustoso, di largo consumo (non larghissimo per via dei temi trattati, ovvero una vita ad alto tasso di sregolatezza e dissoluzione), pazzesco e trascinante, intenso ed esagerato. Commovente e dirompente.

Divinamente cantato, anziché urlato.

Che incita il coro di voci compiaciute di ogni pubblico.

Che manda in visibilio schiere di fan.

Mentre scende una lacrima.

Un prodotto audace che ha la straordinaria capacità di unire assieme, armonicamente l’ascesa estatica (es estetica) di una performance artistica mai vista (il punto di rottura è il giovane Elton John che si libra nel cielo mentre “spacca” il Troubadour di Los Angeles) con la potenza catartica…. di un universale, semplice abbraccio.

Con sé stessi.

 

Quando si dice la solitudine delle anime “strane”.

Un destino comune a molti, sotto la propria, personale maschera.

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