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Sturmtruppen

Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film

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La recensione su Sturmtruppen

di Mr Rossi
4 stelle

Uno dei film più strani interpretati da Pozzetto e dagli altri attori comici del cast: Boldi, Ponzoni, Teocoli, Toffolo, etc. Per capirlo bisognerebbe aver letto il fumetto di Bonvi, che compare nel film, altrimenti può sembrare soltanto un assurdo film di barzellette sui militari tedeschi della seconda guerra mondiale.

 

Trasposizione cinematografica di un noto fumetto comico nostrano di moda in quegli anni, girato da un regista di film più seri e di tutt’ altro genere come il celebre cult erotico “Malizia” con l’ allora giovane Laura Antonelli, “Sturmtruppen” di Salvatore Samperi è la dimostrazione dell’ enorme difficoltà di rappresentare in un film di durata media (ottanta minuti) un fumetto composto da brevi strisce di due o tre disegni con al massimo una o due battute per una. Ne consegue una serie sconclusionata di gags più visive che verbali senza una trama vera e propria che hanno per protagonisti degli improbabili militari in divisa dell’ esercito tedesco nella seconda guerra mondiale, dalla cinica tragicomicità che sembra una via di mezzo tra quella delle barzellette sui militari e quelle sui matti.

 

   Tra questi militari poco tedeschi senza nome e cognome si notano un generale esaltato e cocainomane che si diverte a uccidere un fantoccio di Karl Marx che osa reagire ai suoi attacchi e a presentarsi alle sue truppe come se fosse un divo del varietà televisivo (Ponzoni) un ufficiale dichiaratamente gay (Teocoli) un sergente ottuso e cretino (Andreasi) e una recluta che incarna come al solito l’ uomo qualunque indifferente a tutto (Pozzetto) e i suoi kameraten interpretati da Boldi e Toffolo. Oltre a questi personaggi principali vi sono le brevi “partecipazioni straordinarie” del fu inventore e disegnatore del fumetto ispiratore Franco Bonvicini in arte Bonvi, del conte Dracula, di Gesù Cristo, dell’ allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone, del Milite Ignoto dell’ esercito tedesco inviato da Dio, del Mostro di Frankenstein, di Muzio Scevola, dei Sette Nani e infine del Papa, che alla fine del film avvelena il Milite Ignoto per impedirgli di annunciare la pace.

 

   Oltre a questi personaggi più o meno presi in prestito dalla realtà e dalla fantasia, si notano un maldestro attore teatrale dalla goffa dizione in divisa da parà che racconta un film erotico sul palcoscenico improvvisato e una brutta copia di Giorgio Albertazzi in versione vestita alla tedesca del “poeta soldato”  Gabriele D’Annunzio, che proclama il suo eroismo bellico prima di andare all’ assalto mentre i suoi camerati Boldi, Pozzetto e Toffolo si drogano come se non ci fosse un domani. In quel ruolo grottesco avrebbe recitato molto meglio il comico Giorgio ("Patroclooo!!!") Bracardi. In mezzo a tanti personaggi fuori luogo anche una giovane Corinne Clery che ha una relazione con Pozzetto mentre Boldi e Toffolo devono accontentarsi di un mezzo manichino da donna o di realistiche visioni in mezzo alle macerie.

 

  Più che una satira sul militarismo nazista il film “Sturmtruppen” sembra una degenerazione dei tanti-troppi film comici sui militari di leva dell’ esercito italiano che giravano allora nei cinema, con le consuete storielle di soldati fresconi, graduati e sergenti rompicoglioni, incapaci ufficiali esauriti e giovani e belle dottoresse e infermiere più o meno disponibili. Ma questa volta non ci sono troppe volgarità gratuite e questo rimane uno dei pochi pregi del film, compresa la recitazione in italiano della maggior parte del cast, a differenza del fumetto in italiano alla tedesca con l’ immancabile enne finale anche se dopo la prima mezz' ora il film annoia di già talmente è astratto e senza un filo logico importante.

 

   Visto oggi sembra una assurda quanto cinica parodia demenziale di qualche vecchio film di guerra ma all’ epoca, nonostante tutti i difetti che poteva avere, questo film di Salvatore Samperi ebbe un discreto successo di pubblico, piazzandosi all’ ottavo posto dei dieci film più visti dell’ anno, dando poi origine a un seguito di “Sturmtruppen” sempre diretto da Samperi e interpretato e sceneggiato da Bonvi ancor più brutto e sconclusionato del primo e addirittura a un sottogenere di commedie italiane in divisa nazista di breve durata che comprese un finto documentario su Hitler con Adriano Celentano e due brutte copie del film di Samperi con Lino Banfi, Gianfranco D’ Angelo e l’ attore francese Jacques Dufhilo, già protagonista della miniserie comica militaresca del colonello dell’ esercito italiano Buttiglione. Forse questi film più o meno comici saranno stati una valida alternativa ai più seri film nazi-sado-maso “erotici” o a quei più seri e numerosi "war movies all' americana" di produzione nostrana, senz' altro peggiori ma si tratta in ogni caso di film oggi giustamente e subito dimenticati. La canzone dei titoli di testa e di coda del film di Samperi, intitolata “Truppen”, composta da Enzo Jannacci e cantata da Cochi & Renato è emblematica del greve umorismo di un film che non si prende quasi mai sul serio.

 

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