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Non sono un assassino

Regia di Andrea Zaccariello vedi scheda film

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La recensione su Non sono un assassino

di riverworld
5 stelle

Un noir che mescola amicizie, amori, crimine e misere debolezze umane, sottolineate ed accompagnate da potenti rimandi musicali alle suggestioni e significati delle immagini, che siano pittoriche o filmiche. Un risultato discretamente vedibile a apprezzabile, ma talvolta confuso e che resta impreciso in svariati "quadri".

1971, gli Emerson, Lake & Palmer (EL&P), esponenti al vertice di quello che all'epoca veniva definito Rock Sinfonico o Barocco, ma che in seguito è stato definitivamente marchiato come Rock Progressivo, realizzano dal vivo alla Newcastle City Hall il loro terzo album "Pictures at an Exhibition" (Quadri all'esposizione).

L'album è la rielaborazione rock di parte della composizione omonima per pianoforte del 1874 di Modest Petrovic Musorgskij, nella versione orchestrata da Maurice Ravel nel 1922.

 


     

Modest Petrovic Musorgskij 

 

 Maurice Ravel - Wikipedia  

 Maurice Ravel                                 

 

 

Pictures at an Exhibition (EL&P)

 

La composizione è imperniata sulla visita di una mostra di pittura da parte di una persona che si muove nelle diverse sale osservando in successione 10 quadri. L'ingresso nella mostra e i movimenti dell'osservatore tra le diverse sale sono rappresentati da 5 "Promenade" (passeggiata) mentre 10 sono i brani ispirati ai quadri.

Se i brani dei quadri sono descrizioni musicali delle tele, le "Promenade" tendono piuttosto a rappresentare gli stati d'animo del visitatore derivanti dalla visione dei quadri.
Gli EL&P rielaborano in rock 4 quadri e 3 Promenade, a cui inframmezzano nuove composizioni, il tutto cesellato dalla strepitosa voce di Greg Lake.

E sono proprio le note di Musorgskij/Ravel/EL&P che accompagnano lo spettatore di "Non sono un assassino", film del 2019 di Andrea Zaccariello, nella visione delle diverse situazioni/quadri in cui si articola la storia, tratta dall'omonimo romanzo di Francesco Caringella.

 

 

locandina

Non sono un assassino (2019): locandina

 

Zaccariello articola la narrazione in tre ambiti temporali diversi:

 

  • il presente, nel quale il vice questore Francesco Prencipe (Riccardo Scamarcio) è accusato dell'omicidio del suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo (Alessio Boni), accusa dalla quale sarà difeso in tribunale dall'avvocato e comune amico Giorgio (Edoardo Pesce);
  • il lontano passato in cui nacque l'amicizia fra i tre interpreti, durante la quale è un giovane Giovanni a mettere sul giradischi l'LP originale degli EL&P ad etichetta Manticore e sottolineare agli altri due amici che quella musica tratta di "quadri", in una sorta di premonizione su quello che forse sarà il punto di svolta della storia del film;
  • il periodo intermedio, quello durante il quale il rapporto tra i tre amici si evolve tra svariate situazioni e intrecci, legami apparentemente misteriosi, e i rapporti con gli altri personaggi della storia. La progressione degli eventi dalla giovinezza al presente servirà a spiegare l'epilogo della narrazione.

La sceneggiatura è però disseminata da tante (forse troppe) sottotrame, ed il continuo uso di flashback e flashforward diventa alla lunga un po' estenuante e magari un tentativo malcelato di depistare gli spettatori in attesa della rivelazione finale.

Tra gli interpreti, mentre Riccardo Scamarcio è a suo agio con il suo personaggio oscuro, glaciale, inviso ai colleghi, ambiguo e poco edificante, Alessio Boni sembra sottotono e messo un po' in disparte. Edoardo Pesce invece si muove talvolta bene talvolta più incerto nel ruolo di un avvocato la cui carriera è comunque minata da innumerevoli problemi personali, l'alcolismo in primis, nonchè un amore non corrisposto che diventa ossessione.
Una menzione a parte merita il personaggio del pubblico ministero Paola Maralfa, interpretato da una Claudia Gerini che recita con voce rauca e come se le mancasse l'ossigeno. Se l'intenzione di Zaccariello è quella di sottolineare in modo didascalico i dubbi e l'incertezza della PM, divisa tra la convinzione della colpevolezza di Francesco e la fascinazione per la sua ambigua e glaciale personalità, il risultato finale appare quasi grottesco e decisamente fuori dalle righe. Peccato sprecare Claudia Gerini in questo modo.

 

 

Riccardo Scamarcio

Non sono un assassino (2019): Riccardo Scamarcio

   
Caterina Shulha, Alessio Boni

Non sono un assassino (2019): Caterina Shulha, Alessio Boni

 

 

                                                      

Claudia Gerini, Edoardo Pesce

Non sono un assassino (2019): Claudia Gerini, Edoardo Pesce

 

 

E' poi discutibile il modo in cui Zaccariello rappresenta il passaggio del tempo per i tre interpreti tra la narrazione del periodo intermedio e quello presente. Mentre i personaggi di Boni e Pesce sono facilmente distinguibili in quanto Boni è (anche esageratamente) invecchiato e Pesce sempre più malconcio, lo Scamarcio del presente è quasi indistinguibile da quello del periodo di mezzo. Solo un po' di bianco nei capelli ci fa capire che si tratta dello Scamarcio "presente".

Però, siccome di norma i registi dovrebbero fare scelte consapevoli, si potrebbe sospettare che Zaccariello abbia voluto giocare, nemmeno troppo velatamente, una suggestione "Faustiana".

La vicenda giudiziaria viene chiusa grazie a delle fotografie ingrandite, quasi fossero dei quadri, che vengono mostrate in tribunale.

Sono queste foto i penultimi quadri di questa "esposizione filmica", a cui ne seguiranno ancora pochi altri, in particolare le immagini, l'ultimo possibile quadro, dell'epilogo finale.

Ma fino in fondo sono sempre la voce di Greg Lake e la musica di Musorgskij che accompagnano lo spettatore verso l'uscita, sia essa l'uscita dal film o dall'ultimo quadro della galleria d'arte.


Dal punto di vista puramente filmico comunque il tutto funziona abbastanza bene, e forse la confusione generata dalle troppe sottotrame e innumerevoli flashback e flashforward colpisce negativamente solo chi guarda il film con occhio più rivolto a percepirne la struttura narrativa anzichè il mero flusso delle immagini.



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