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Genesis (II)

Regia di Philippe Lesage vedi scheda film

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La recensione su Genesis (II)

di alan smithee
8 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Adolescenze e scombussolamenti del cuore: nel Canada di oggi, seguiamo le vicende intime di tre adolescenti, alle prese con i primi tumulti amorosi e sessuali: si intersecano le storie e gli innamoramenti di due fratellastri, Guillaume, che si scopre omosessuale ed innamorato perso del suo migliore amico di scuola, poi accusato ingiustamente di aver traviato un ragazzino più giovane nella camerata del collegio in cui risiede; e Charlotte, sorellastra del primo, che quando il fidanzato la invita ad un approccio più promiscuo relativo alla loro relazione, i due si lasciano e la promiscuità comincia a divenire la regola soprattutto per lei, salvo ritrovarsi con un pugno di mosche.

Infine, slegata dalle prime due e strutturata come apologo, la storia di un innamoramento inespresso ma condiviso che lega il giovane Feliz ad una bella coetanea, nell'ambito di un campo estivo nel quale entrambi sono intrattenuto durante le vacanze estive.

Dopo il notevole esordio nel 2015 con Démons, ritroviamo il talentuoso, sensibile Philippe Lesage alle prese con un profondo e toccante tuffo all'interno dell'età dei tumulti, quella della presa di coscienza graduale dei propri desideri, della propria sessualità, della definizione del proprio carattere.

Lesage, nato come documentarista, struttura il suo secondo film narrativo con un passo che sfiora questo genere, alla maniera di Eustache, che "ama il documentario che guarda alla fiction, e la fiction che si nasconde nel documentario", ma non concentra i propri sforzi al fine di dirigere un "teen movie" classico e travolto dai cliché del genere, quanto piuttosto un film in cui abbia l'occasione di ripensare ai propri turbamenti giovanili, quando gli interrogativi a proposito della sessualità, finivano per essere una delle incognite più impellenti e necessarie a cui trovare una risposta adeguata e convincente.

Il film, pervaso da un'aurea di impellenza e di intensità da cui è impossibile non farsi prendere, è singolare e notevole per la struttura spuria che caratterizza la sua struttura narrativa, composta da due storie intrecciate ad alto tasso drammatico, più un epilogo che tenta di dare una visione meno fosca e pessimistica del risvolto suggerito dall'epilogo delle prime due.

Ottimi i giovani tre attori, tra cui spicca, per naturalezza e spontaneità il Theodore Pellerin già visto in The Demons e di recente in Boy Erased - Vite cancellate. Tutti e tre impegnati a rendere credibili e possibili i rispettivi complessi protagonisti delle tre vicende di vita e maturazione che rappresentano davvero la "genesi" di un percorso di vita adulta ormai imminente e non più procrastinabile.   

 

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