La recensione su Il mercenario

di LucioLoLoryLore

4 stelle

Patetico! Come tutti quelli del filone! Imitazione che scivola a volte nel plagio, di quei capolavori del maestro Leone che restano inimitabili. Come il triello finale. Penoso quando espone - in prima fila -la comparsa con occhiali montatura contemporanea, mentre siamo ad inizio 20ºsec, nella scena della parodia della corrida; peggio di quanto

realizzato poi da John Huston per "Fuga per la vittoria" con le comparse della celeberrima scena finale, abbigliate nel tipico stile fine '70, primi '80!

In quell'occasione almeno, si aveva l'alibi delle decine e decine di comparse da coordinare, e probabilmente quei "tifosi" erano stati reperiti in fretta e furia alla bene e meglio, e magari retribuite con quattro soldi.

Anche questo, come tutti i medesimi del filone "spaghetti western", diviene imbarazzante nell'imitazione dello stile peculiare, anzi emblematico, dell'originale - chissà perché irraggiungibile - di Sergione Leone.

I dettagli, i primissimi piani, e i campi lunghi, lunghissimi.

Già, i campi; ne scorre uno arato intanto che il solito Franco Nero trascina via Tony Musante: risibile, siamo nel deserto...

Ancora le scenografie arrangiate, nelle medesime location... arrangiate e desolanti pure quelle.

Come dicevo, copiate non solo alcune scene, ma pure le situazioni, proprie del cinema di Leone.

Per non parlare dei costumi; per quei caratteristi, il poncho divenne consueto come il Moncler per i paninari! ;)

In quel cinema nostrano poi, persino il tema del "mercenario redento" divenne trito e ritrito all'epoca, ruolo in cui si impegnarono anche nomi affermati del firmamento, da James Coburn a Fonda, o che da lì a poco sarebbero saliti alla ribalta.

Eastwood in primis.

Ma pure la premiata ditta Pedersoli-Girotti.

La musica poi, quasi imprescindibile quella del solito Morricone il quale, tanta era oramai la richiesta... che andava a memoria! Copiava e incollava anche lui, plagiando e svendendo il talento suo medesimo... e sconto comitiva per tutti!

Guarda... tanto apprezzo il cinema del maestro romano, quanto detesto queste "repliche" - lo ribadisco ancora, patetiche.

E mi dispiace bocciare così uno dei Corbucci... già, quale dei due avrò mai bocciato?

E quale solitamente mi piace? ;)

Ma probabilmente, qui sono fuori dagli ambiti a loro più congeniali, la commedia in generale e le scazzottate divertenti...

E mi stupisco di chi lo abbia approvato in pieno...

Ma poi vai a leggere i loro...

Va bè, conosco i miei polli... ;D)

Salvo giusto la bella Giovanna Ralli, ma non per la bravura di certo (avrà poi modo di affinare la sua espressività e tecnica), piuttosto, unicamente perché l'affascinante attrice rappresenta qui, l'unica novità in questa mediocrità, a cui i vari Palance, Nero, persino lo stesso Van Cleef ebbero poi tempo di assuefarsi...

Fortunato o intelligente Eastwood, a prender invece le distanze da quel cinema che fu... magari di nicchia nel panorama mondiale, (ma che in quel periodo, qui da noi andava per la maggiore), rielaborando quelle indimenticabili esperienze con uno stile tutto suo, peculiare ed emblematico anche questo.

Voto 4... a questo è a tanti altri.

Mi spiace, ma troppo penosi e penosamente copiati...

A chi li avalla, consiglieri invece la ri-visione della mitica trilogia "del dollaro" (ma pure tetralogia) del suo inventore... Leone...

Ma sui ceci! Come nel miglior Fantozzi!

Ahahahah :D)