La recensione su Fuga da Los Angeles

di supadany

7 stelle

VOTO : 6/7.

Film ambiguo da giudicare; se da un lato paga (e parecchio) dazio se paragonato al modello originale (i tempi cambiano e con esso i mezzi e i modi di espressione), dall’altro è bello rivedere in cabina di regia Carpenter e non uno spavaldo giovane qualunque (il riferimento al prossimo remake de “La cosa” non è per niente causale).

Insomma per gli amanti dell’originale il divertimento è garantito (sempre se ci si sa accontentare), per le new entry il discorso è diverso, ma vale sempre il consiglio di provare a recuperare l’originale e quindi questo film assume anche un sapore di revival quasi “necessario”.

Siamo più o meno ai nostri giorni e Los Angeles è (volutamente) nelle mani dei balordi, mentre chi detiene il potere nel paese pone limiti ultra conservatori negli stili di vita quotidiani.

In questo contesto Jena (Kurt Russell) è richiamato dalla prigione dove alloggia per andare in quel di L.A a per recuperare un pericoloso ordigno.

Le sorprese non mancheranno affatto.

Per gli amanti del personaggio (e con esso di Carpenter) il divertimento è pressoché assicurato, mentre per il resto l’estetica utilizzata non mia convinto del tutto.

La storia viene attualizzata e presenta le giuste sfaccettature (buono il lavoro di plot di Debra Hill), con un pessimismo ancora più esplicitato (e la cosa ci sta, d’altronde i tempi cambiano e probabilmente ci sta ancora di più oggi).

Carpenter tiene un ritmo importante (per cui la noia se ne sta lontana), ma l’impianto visivo non è sempre soddisfacente, così come alcune scene sono assolutamente gagliarde, mentre altre non sono sempre ispiratissime.

Probabilmente la cosa si è resa necessaria per farlo, ma la scenografia non l’ho trovata all’altezza della situazione.

Rimane comunque globalmente una pellicola di buon livello, confezionata con un gusto particolare, che non strizza volutamente l’occhio alla moda, ma che non riesce ad esprimersi ai massimi livelli che magari mi sarei aspettato.

Ma ci si diverte e quindi ci si può anche tranquillamente accontentare di questo gradito revival con situazioni non sempre nuove.