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Those Who Are Fine

Regia di Cyril Schäublin vedi scheda film

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La recensione su Those Who Are Fine

di maurizio73
6 stelle

La Svizzera dell'immigrazione,delle sperequazioni e della sicurezza bancaria sono le direttrici coordinate dal quale il giovane Cyril Schäublin osserva la sua città,nel lento incedere dei suoi molteplici moti inerziali attraverso le contraddizioni di una società globalizzata che sollecita i consumi ma apre un divario incolmabile tra le generazioni

Il lavoro in un call center di Zurigo consente ad Alice di pianificare e mettere in atto una serie di truffe che hanno come target privilegiato anziane donne sole ed i loro generosi conti in banca. La sua smodata avidità non ha però fatto i conti con la solerzia dei funzionari di banca e con gli strumenti tecnologici a disposizione delle forze dell'ordine.

 

Dene wos guet geit (2017)

 

 

Alice nella città...delle meraviglie

 

La Svizzera dell'immigrazione, delle sperequazioni economiche e della sicurezza bancaria sono le direttrici coordinate di un sistema di riferimento dal quale il giovane Cyril Schäublin sembra osservare la sua città, da sempre emblema di ordine ed efficientismo, nel lento incedere dei suoi molteplici moti inerziali attraverso le contraddizioni di una società globalizzata che sollecita i consumi ma apre un divario incolmabile tra le generazioni, favorendo l'accumulazione di patrimoni congelati nella disponibilità di una crescente popolazione in regime geriatrico e distribuendo le briciole al parco buoi dei forzati del lavoro di un tessuto produttivo che ne dovrebbe garantire la sostenibilità (se 20 euro sono i soldi che la nonna spilorcia regala alla nipote, sempre 20 euro è il canone di abbonamento mensile dell'operatore più economico, come 20 euro è il risparmio che ti garantirebbe la portabilità verso l'assicurazione sanitaria concorrente). Nella geometrica compostezza urbanistica fatta di incroci obbligati e semafori pedonali da prenotare in anticipo, tra piani fissi in campo medio e primi piani di desolante fissità, tra i professionisti dell'outbound ed i pretoriani della coscrizione obbligata, l'insicurezza e la fragilità sociale sono mali striscianti che si insinuano nei discorsi di chi deve tirare a campare nelle ristrettezze di uno stipendio risicato e con la spada di Damocle sul capo di una salute commissariata dal lucroso business delle assicurazioni private. In questo stato marziale governato da una ineffabile parvenza di ordine e civiltà, ogni tentativo di ribellarsi al sistema è destinato a fallire miseramente, nelle segrete stanze di ascolto remoto delle forze dell'ordine come nei protocolli di sicurezza degli istituti di credito, laddove l'inconsapevole obolo che generosi e catatonici anziani sono disposti a pagare per riscattare il furturo di una generazione perduta di nipoti putativi viene inesorabilmente intercettato attraverso la bassa manovalanza di miliziani defraudati di qualunque plausibile coscienza di classe. Aperto e chiuso dall'ironico contrappunto di una pirandelliana crasi tra realtà e immaginazione (i fatti criminosi raccontati sembrerebbero simili al soggetto di un film che nessuno però ricorda di aver mai veduto) e stabilendo una divertita dialettica tra i piazzisti dei prodotti chiave di una società liquida basata sul controllo dell'informazione e sulla (in)sicurezza economica ed i loro più significativi destinatari (proprio i poliziotti che dovrebbero garantire questo controllo), l'autore insinua una nota di amaro disincanto nella ordinaria parabola di una truffa improbabile (la bella protagonista cerca di reinvestire gli illeciti proventi nel rischioso piano di investimento di una banca d'affari!), chiudendo un film dalla misura esemplare nel civilissimo arresto di una criminale in erba scortata in questura nell'attonito silenzio di un incrocio stradale appena interrotto dagli sporadici clacson delle auto in transito. Esordio nel lungo del zurighese Cyril Schäublin, già premiato ai domestici Locarno International Film Festival 2017 e Zurich Film Awards 2018, oltre che al Festival internazionale del Cinema di Edimburgo. Attualmente in concorso all'ArteKino Festival.

 

"...In genere diamo per scontato che la maggioranza di questi crimini venga commesso da cittadini svizzeri."

 

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