La recensione su House of the Disappeared

di alan smithee

6 stelle

FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE

Cosa o chi ha trasformato una tranquilla e posata madre di famiglia, in una spietata assassina in grado di sterminare in una notte tutti i suoi cari?

Mi-hee non ricorda, e forse è un bene, i particolari di un massacro che la vede come unica indiziata ai danni di marito e figlio, orrendamente uccisi e mutilati con un coltello affilato.

Per questo la donna sconta 25 anni di carcere, per poi ottenere gli arresti domiciliari presso la ormai abbandonata sua dimora, sempre piu' cupa e tetra, antico teatro dell'orrendo duplice omicidio.

Tornata in quel che resta di quella casa disabitata e lasciata andare all'incuria e alle intemperie, osteggiata da un vicinato che vorrebbe fosse rasa al suolo per non intaccare ormai irrimeduabilmente la reputazione di quartiere circostante, la donna, ormai anziana, minata nel fisico, ma ancora più nell'animo e nella coscienza da devastanti ma poco chiari sensi di colpa mai cessati, tenta di capire qualcosa di piu' di quella terribile notte d'orrore.

In questo tentativo viene poco per volta, e dopo ripetute insistenze, coadiuvata dall'aiuto, dapprima ostinatamente rifiutato, di un solerte giovane prelato che tenta di prodigarsi anche oltre ogni ragionevole limite di circostanza.

L'horror procede sicuro verso svolte tortuose dove il dubbio e l'incertezza di trovarsi puntualmente ad un bivio tra sogno perverso e realtà distorta, regnano incontrastati.

Certo è pur vero che il film scherza col fuoco e svia con furbizia la storia su particolari che si prestano a trucchi e giochi senza costrutto dagli esiti ingannevoli e distorti.

Ma se si accetta il contesto fumoso e controverso, oltre che per nulla nuovo od originale, il film almeno in parte funziona, agevolato non poco da una protagonista efficace, l'ottima e regale Kim Yunjin, che sa attrarre l'attenzione su di sé e sul proprio volto fotogenico ed efficacemente espressivo che unisce indissolubilmente, e non senza una celata perversione di fondo, vittima a carnefice.

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