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Cuori puri

Regia di Roberto De Paolis vedi scheda film

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La recensione su Cuori puri

di Furetto60
7 stelle

Buon esordio alla regia del fotografo Roberto De Paolis. Ottima l'interpretazione dei due giovani attori

Il film comincia con un frenetico inseguimento, una giovanissima ragazza Agnese, scappa, tallonata da un vigilante, dopo aver rubato un cellulare dal centro commerciale.Tuttavia dopo averla raggiunta, Stefano si fa impietosire e la lascia andare, perdendo così il posto di lavoro. Agnese, neo-diciottenne tutta casa e chiesa, non è una ladra, ma solo una povera disperata, tiranneggiata dalla madre, donna ottusa e bigotta che le ha sequestrato il telefonino, per ridicoli motivi “morali”. Stefano, che ha qualche anno più di lei, ha un carattere problematico, anche se è di indole buona, è piuttosto istintivo e attaccabrighe, i genitori se la passano male e dopo essere stati sfrattati si adattano a vivere in un camper di una parente. Dunque per sbarcare il lunario, il giovane allontanato dal centro commerciala, si arrangia con un lavoro di guardiania in un parcheggio adiacente a un campo rom, dove gli “abitanti” sono piuttosto vivaci e infatti spesso fanno “scintille” con lui. Lì i due ragazzi si rivedono, perché la mamma, fa opera di carità a favore dei nomadi ospitati nel campo. Pur profondamente diversi, in breve scoppia tra loro un’insana passione. Agnese è attratta da Stefano, ma intimamente combattuta, tra il desiderio carnale e la promessa che la madre le ha estorto, di mantenersi pura e casta fino al matrimonio, addirittura la obbliga a farsi visitare da una ginecologa, per appurarne l’integrità fisica. Ambientato in una borgata degradata, “Cuori puri mette a confronto e in conflitto due mentalità diverse, Stefano è piuttosto anarchico, ha un passato che spesso ha sfiorato l’illegalità, mentre Agnese al contrario, vive in una sorta di gabbia dorata, costretta ad obbedire a precetti astrusi e anacronistici, legati alle attività parrocchiali della madre, cui sovrintende un sacerdote reso bene da Stefano Fresi, figura dolce e comprensiva, ma sostanzialmente fuori dalla realtà. Paradossalmente il personaggio, più negativo, è rappresentato dalla super protettiva madre, alias la Bobulova , che per ottemperare al suo dovere di genitore, travisa il suo ruolo e diventa inquisitrice e prevaricatrice, bacchettona dai principi ferrei, che non ammette dialogo, priva di qualsiasi elasticità mentale, inibita da una cultura oscurantista e integralista. Opera prima del fotografo Roberto De Polis, il film non è esente da qualche ingenuità narrativa, tuttavia è un buon esordio, molto promettente, il neo regista ha senso dei tempi, stile, capacità di catturare immagini, persone e spazi e soprattutto la capacità di rendere realistica e verosimile la storia, soprattutto grazie all’abilità dei due giovanissimi attori che regalano una bella e intensa interpretazione.

Il finale chiude il cerchio della storia,con un altro forsennato inseguimento.

 

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