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L'immortale

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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La recensione su L'immortale

di Atreides
7 stelle

Dopo Izo 13 Assassini, Takashi Miike è ancora alle prese con un film di samurai e sfrutta l'occasione per mettere in piedi un tipo d'azione esagitato e fracassone. Blade of Immortal presenta più analogie con 13 Assassini che con Izo, perché anche se l'elemento soprannaturale-orrorifico è centrale come nel secondo mette al centro della scena un tipo d'azione "uno contro mille" che ricorda quella di un videogioco di genere Musou.

 

Manji è un ronin che ha tradito lo shogunato ed è oggetto di una caccia all'uomo, nella grandiosa sequenza d'apertura in bianco e nero vede la sorella morire per mano di un cacciatore di taglie e, dopo aver attuato la prima carneficina del film, viene dannato all'immortalità da una misteriosa vecchia dai poteri soprannaturali. I "vermi del sangue" rimargineranno qualsiasi sua ferita.

Cinquant'anni dopo, viene contattato dalla giovane Rin Asano la cui famiglia è stata sterminata da un clan rivale che aveva una vecchia faida in corso con la loro scuola di samurai. Nonostante la riluttanza iniziale Manji diverrà l'arma della vendetta di Rin sul clan guidato dall'androgino Kageisha. Se 13 Assassini presentava un gruppo disposto ad andare al macello per uno scopo più alto, come succedeva in altri classici film di samurai, Manji è autore di una vendetta privata ed è mosso dall'insofferenza a cui l'ha ridotto la sua immortalità. Si può quindi definire la versione individuale del film del 2010.

 

Un elemento che colpisce è il fatto che, nonostante a terra vengano lasciate centinaia di cadaveri, l'afflusso doi sangue sembra minore di quello che ci si potrebbe aspettare rendendo la mattanza per niente fine a se stessa ma funzionale a evidenziare alcuni aspetti tipici del lirismo che Miike aveva già presentato in altre sue opere come la rinnovabilità del corpo, la lotta di classe (Importante è quel divieto posto all'utilizzo di armi di provenienza straniera), il rapporto tra sessualità e sadismo.

 

Forse  Miike con questo film non ha detto nulla di nuovo ma, aiutato da un budget non indifferente, ha messo in piedi l'ennesimo gran prodotto d'azione della sua carriera.

 

 

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