Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
Gastone è l'uomo in frac, la patetica macchietta creata da Petrolini («bello... non hai niente nel cervello...»), piena di sé, tronfia di un passato che non è mai arrivato: «per colpa da'a guera», dice lui.
Nel film elaborato da Bonnard (con Biancoli e Sonego) sulla base del personaggio petroliniano, qualche momento è riuscito e qualche altro un po' meno e, pur muovendosi sullo stesso binario di Luci della ribalta, si rimpiange la poesia che scaturiva dalla vicenda del vecchio clown chapliniano. Il Gastone di Sordi non ha alle spalle la dignitosa storia dei clown, ma somiglia piuttosto a un manichino, uno zerbinotto buono a far ballare qualche attempata matrona teutonica. In più, Gastone non è buono come Calvero, ma è un cinico sconfitto, falso anche nella manifestazione dei propri sentimenti, il quale, nella sconfitta, si agita tanto da non accontentarsi di avere toccato il fondo.
In ogni caso, Alberto Sordi non ha paura di far proprio il personaggio petroliniano e si circonda di ottimi comprimari, tra i quali spicca Vittorio De Sica, nella parte del principe generoso fino a provocare l'interdizione da parte della moglie ricca.
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