Espandi menu
cerca
La città si difende

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Aquilant

Aquilant

Iscritto dal 9 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 23
  • Post -
  • Recensioni 354
  • Playlist 100
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La città si difende

di Aquilant
6 stelle

Film che focalizza le mutazioni apportate nella realtà di esseri umani apparentemente normali da destabilizzanti varianti parzialmente determinate da una capricciosa ed implacabile nemesi in un quasi accademico tentativo di restituire vigore ad un declinante neorealismo tramite incalzanti atmosfere noir rivisitate in chiave fotoromanzata. Le vite sospese dei quattro protagonisti vengono analizzate con la dovuta attenzione da parte del regista tramite un compulsivo ed impietoso smascheramento di conflittualità interiori, di sensi stagnanti di colpa, di tempestosi spasmi esistenziali. Ne emerge un quadro preciso ed attento della società italiana del primo dopoguerra colta in tutte le sue contraddizioni e già affetta da malesseri interiori che troveranno piena maturazione nell’era del boom economico, di pari passo col prosperare di un ceto medio borghese sempre meno propenso ad avvallare quella incalzante condizione di disadattamento che determinerà la sua decadenza all’inizio del nuovo millennio.
Ma i drammi di Paolo, calciatore tagliato fuori da un infortunio, Luigi, autista con tanto di famiglia a carico, Guido, enigmatico ed algido professore innamorato d’una bellissima sconosciuta ed Alberto, giovane roso da mille paure, maturati in una gelida cornice di realismo e vivisezionati con chirurgico impegno da un regista molto attento ai temi sociali (non a caso reduce da opere aventi come tema il dilagare della mafia e i problemi dell’espatrio clandestino) sono trattati con mano sicura e con uno stile anticipatore di un’ipotetica “nouvelle vague” all’italiana che attinge temi di tarda matrice neorealistica sviluppandoli con approssimativo rigore in un articolato intreccio narrativo che non disdegna di tanto in tanto l’assunzione di tinte tipiche del melo. Premesso che la rigorosa e spietata morale del film non lascia adito a dubbi di sorta, ("il delitto non paga", come afferma giustamente il critico di Film TV) si tratta pur sempre della piacevole riscoperta di un’opera neanche troppo datata e meritevole di soggiornare per qualche tempo negli archivi della nostra memoria.






Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati