Espandi menu
cerca
I segreti di Wind River

Regia di Taylor Sheridan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

diomede917

diomede917

Iscritto dal 20 agosto 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 9
  • Post -
  • Recensioni 505
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su I segreti di Wind River

di diomede917
8 stelle

Taylor Sheridan, lo sceneggiatore di Sicario, all'esordio alla regia fa subito centro vincendo il premio come migliore regista al Certain Regard di Cannes.
I segreti di Wind River chiude essenzialmente il cerchio dei due film precedentemente scritti (oltre al già citato Sicario anche l'invisibile da noi Hell or High Water).
Il cinema di Sheridan è secco, essenziale e crepuscolare. Una sorta di western metropoli...tano che sarebbe tanto piaciuto a Sam Peckinpah.
Nelle sue storie non vi è separazione tra buoni o cattivi, tra giusto o sbagliato, tra legale o illegale.
Con I segreti di Wind River Taylor Sheridan non si dimostra semplicemente un ottimo narratore ma un regista robusto con le idee ben chiare.
Il ritrovamento del cadavere di una giovane Arrapaho all'interno di una riserva indiana immersa nelle nevi del Wyoming è il preludio di un qualcosa di più di un thriller.
Fin dalla prima scena si capisce che quelle montagne e i loro segreti sono le vere protagoniste.
Lo spettatore percepisce fin da subito il freddo e il silenzio che ricopre quelle zone.
I protagonisti sono un cacciatore di predatori,che ha il suo bel passato doloroso da rimuovere, che ritrova il corpo di questa ragazza amica della figlia recentemente scomparsa e una giovane agente dell'Fbi mandata lì perché la più vicina in zona.
Il suo arrivo è il momento dove emerge lo stato di abbandono e impotenza della polizia "Indiana".
"Hai visto chi ci hanno mandato?" Dirà il capo della Polizia.
Questa parte omaggia molto la Clarice Sterling de Il silenzio degli innocenti ma anche la Emily Blunt di Sicario.
Donne dal corpo esile dentro un mondo di uomini duri.
Il film parte lento come le giornate che passano inesorabili in quella zona.
È fatto di dialoghi taglienti che ci fanno capire che anche questa è America, un posto dove non esiste la fortuna.
O sopravvivi o soccombi.
Un posto dove la legge non è ben definita e all'interno di quella linea d'ombra ognuno è autorizzato a farlo seguendo la propria storia e tradizione.
Un posto dove la violenza esplode trasformando gli uomini in un branco di lupi famelici e dove le donne hanno la tempra di correre 10 km sotto la neve a -30 prima di morire.
La regia di Sheridan è a dir poco maschia e rende i due protagonisti perfetti.
Da una parte Elizabeth Olsen che trasforma il suo personaggio da esile pecorella in balia di dei Puma a una tenace poliziotta capace di spingersi oltre le soglie della propria moralità.
Ma su tutti Jeremy Renner, cacciatore con le sue regole di giustizia.
Un uomo che ha accettato di convivere col suo dolore anziché farsi sopraffare.
Un eroe crepuscolare che non sfigurerebbe in un film di Clint Eastwood.
E che racchiude nei suoi tristi occhi tutto il dolore del popolo dei Nativi d'America
Voto 7,5 che diventa 8 nel magnifico quarto d'ora finale.
C'È UN PRATO NEL MIO MONDO PERFETTO

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati