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La cosa

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su La cosa

di Donapinto
8 stelle

Uno dei film più maledetti della storia del cinema, che ebbe un gran battage pubblicitario alla sua uscita nelle sale, ma seguito da uno scarsissimo successo al botteghino, non senza stroncature anche da gran parte della critica. Forse, sia il pubblico che la critica, si fecero condizionare dal film di Spielberg uscito nel medesimo periodo, ET L'EXTRATERRESTRE, che mostrava un'alieno buono e amico dei bambini, mentre nell'opera di Carpenter, troviamo uno degli alieni più sanguinari e pericolosi della storia del cinema. LA COSA e' tratto da un racconto di John W. Campbell, ma e' anche il remake de LA COSA DA UN ALTRO MONDO diretto da Christian Niby e Howard Hawks nel 1951. Non ho letto l'origine letteraria del film (a quanto pare questa versione di Carpenter ne e' molto più' fedele rispetto al film del 51') ma Carpenter sembra guardare molto ad Howard P. Lovecraft, in particolare mi tornano alla memoria certe atmosfere de LE MONTAGNE DELLA FOLLIA. Carpenter dirige una pellicola inquietante e claustrofobica, che trasmette ancor più la sensazione di isolamento dovuta alla sua ambientazione fra i ghiacci, che aggrava ulteriormente la diffidenza e la paranoia che si viene a creare fra gli occupanti della base polare. Effetti speciali straordinari, che probabilmente non si erano mai visti sul grande schermo fino ad all'ora, creati dallo specialista Rob Bottin, talvolta forse eccessivamente grotteschi, come una testa che si trasforma in una sorta di ragno o granchio, ma in altri casi veramente impressionanti, come la metamorfosi del cane Huski, o la carcassa trovata nella base norvegese, con una bocca che morde l'orecchio di una testa fusa con altre forme a cui non si riesce a dare una spiegazione logica. Oltre alla sequenza della prova del sangue, dove McReady (Kurt Ressel) cerca di stanare l'alieno, bisogna segnalare due grandi momenti: quando McReady e il dottore perlustrano quel che rimane della base norvegese e trovano un'inquietante cadavere congelato, probabilmente in fase di trasformazione, e il finale, quando la base americana e' completamente distrutta e incendiata e gli unici due superstiti, McReady e Childs (Keith David) si guardano con sospetto, ma non senza una risatina dissacratoria, mentre si passano una bottiglia di J&B sotto le note della splendida colonna sonora composta  dal nostro compianto Ennio Morricone, che in questo suo lavoro ha dovuto dimenticare il suo stile abituale, per avvicinarsi invece a quello del Carpenter musicista.Come spesso accade, LA COSA avrà' una gran rivalutazione con gli anni a venire. Gli americani, che prima lo avevano asfaltato, ora arrivano a parlarne come di un vero e proprio capolavoro. Anche in Italia, un ben noto mensile di cultura cinematografica, nell'anno 2000 lo colloco' al novantottesimo posto in una classifica dei 100 migliori film del secolo. Nel 2011, l'olandese Matthijs Van Heijningen dirigerà un prequel con il medesimo titolo, con un risultato non disprezzabile, con una certa cura per alcuni particolari, come ad esempio la scena in cui McReady (nel film di Carpenter) perlustra la base norvegese e trova conficcata in una parete di legno un'ascia insanguinata. Nel prequel il regista si e' preoccupato di spiegare allo spettatore come ciò era avvenuto. Peccato solo per gli effetti speciali, realizzati immancabilmente in digitale e non meccanicamente come fece il mago Rob Bottin.      Voto al film 8.

 

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