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Naked

Regia di Mike Leigh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Naked

di obyone
6 stelle

David Thewlis, Lesley Sharp

Naked (1993): David Thewlis, Lesley Sharp

 

Johnny l'ha combinata grossa. Ha esagerato con una professionista del sesso. Per evitare di vedersela con il protettore della donna ruba una macchina, lascia Manchester e raggiunge l'ex ragazza che vive a Londra. Trovata la casa di Louise, Johhny se la spassa con Sophie la coinquilina sciroccata di costei. Sophie è una tipetta con evidenti problemi di autostima che per altro sembrano comuni a tutti i personaggi della storia. Tornata Louise, Johhny scatena un putiferio con i suoi strampalati discorsi al vetriolo, lascia sole le due donne ed inizia a girovagare per Londra, senza meta e senza soldi. Nella notte peregrina incontra strampalati personaggi tra cui la guardia di un palazzo ed una giovane barista. Ma dopo un barbaro pestaggio, Johnny torna da Louise dove nel frattempo è arrivato un orribile uomo pieno di soldi, vanesio e violento, Jeremy, che cerca Sandra, la padrona di casa, non ancora tornata da un viaggio di piacere. Mentre Jeremy scatena la repulsione delle ragazze, Johnny, malconcio, intenerisce Louise e scatena in Sophie un'irrefrenabile gelosia che la mette, emotivamente, alle corde. Quando arriva Sandra, che sembra ammattire per il caos causato dalla presenza ingombrante dei due uomini, la situazione sembra risolversi con i vari protagonisti che lasciano la casa ad uno ad uno. Mike Leigh porta sullo schermo un personaggio decisamente borderline la cui estrema franchezza scatena ira e antipatie ma consente al regista di fare una riflessione sui giovani abitanti di una metropoli aliena che sembra impedire relazioni sincere ed appassionate. Jeremy si prende il sesso con arroganza e violenza, Johnny sembra affetto da comportamento bipolare e non riesce a fare a meno di ferire la vecchia fiamma dalla quale, peraltro, non riesce ad affrancarsi. Louise non ce la fa a capire Londra e a chiudere definitivamente la relazione con Johnny la cui eccessiva sincerità provoca un mare di emozioni contrastanti. Sophie nasconde dietro ad un look aggressivo e ad un comportamento sbarazzino ed anticonvenzionale una fragilità caratteriale che si esprime nel morboso attaccamento verso lo sconosciuto amico della coinquilina. Infine Sandra è legata ad abitudini maniacali, è schiava dell'ordine e, come Jeremy, non riesce a sottrarsi alla necessità di controllo che esercita su cose e persone.

 

 

Mike Leigh "mette a nudo", non solo in senso figurato, i propri personaggi descrivendone manie, comportamenti aberranti, fragilità caratteriali, difficoltà di interazione, mancanza di crescita emotiva. Sullo sfondo Londra si nutre di questi ingredienti che condiscono le vite dei propri giovani e solitari abitanti. Equivoci reiterati, nei quali il sesso è scambiato per amore, l'amore è scambiato per sesso, il controllo appare come ordine e la franchezza è una barbara dimostrazione di vigliaccheria, sono pane quotidiano di una vita offside. Il regista inglese si avvale di eccellenti interpretazioni a cominciare dalla diafana Katrin Cartlidge fino a David Thewlis premiato a Cannes per l'interpretazione maschile ed il nudo frontale. Premiato al Festival anche il regista che mostra un certo coraggio nello sviluppare un soggetto anomalo con personaggi poco convenzionali.

A mio avviso la pellicola pecca di un'eccessiva verbosità, ed i dialoghi fin troppo cerebrali e complessi finiscono per stancare tenendo conto della durata ben superiore alle due ore. Il film poteva mantenersi al di sotto delle due senza nulla togliere all'analisi sociale. Naked è sicuramente un film importante ma non mi ha entusiasmato come avrei voluto considerato il blasone dell'autore e non raggiunge la potenza espressiva di altri lavori del regista come "Il segreto di Vera Drake" ed il bellissimo "Segreti e bugie". Rimane comunque un film da non perdere per seguire il percorso artistico di uno dei maestri più importanti del cinema inglese delle ultime tre decadi.

 

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