Regia di John Huston vedi scheda film
Gli ingredienti e i personaggi (Huston, Bogart, Bacall, Robinson...) per un film di qualità ci sono tutti, e infatti il risultato non delude le aspettative. All'epoca ci sapevano fare, questa e la verità, perché altrimenti come potrebbe reggere un film girato tutto in interni o, al più, in scenari esterni ricostruiti (molto bene) in teatro? Però, appunto, la vicenda è tesa, gli attori ottimi, i personaggi ben delineati. Che Bogart fosse innamorato anche nella vita di Lauren Bacall lo si vede da come l'accarezza mentre lei riposa, gesto che forse rende l'amore più di un bacio (dove si può anche fingere). Probabilmente nella vita era uno tutt'altro dal cuore duro, e del resto anche al cinema ha quasi sempre interpretato il duro dal cuore tenero. La Bacall era proprio bella, e brava. Edward Robinson interpretava così bene il criminale megalomane che, se non sapessi che era un attore, direi che era un gangster anche nella realtà. La sceneggiatura picchia duro contro il proibizionismo, che era la pacchia della malavita americana, la quale ne invocava il ritorno dopo che fortunatamente era stato abolito. Film minore di Houston, forse, ma comunque buono.
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