La recensione su Ciclone

di alan smithee

4 stelle

Nell'estate del 1974 un cyclone ampiamente previsto dalle autorità meteo, si abbatte con violenza lungo le coste caraibiche ed a ridosso della zona già inquietantemente nota come Triangolo delle Bermude.

Un aereo cade in mare ed i superstiti trovano scampo, almeno provvisorio, presso la barca turistica scassata nota come Moby Dick, il cui timoniere e comandante di bordo, ovvero il baldo Andres (Ansres Garcia), il quale utilizza tutta la sua prestanza fisica per emergere anche come responsabile e guida nella gestione delle priorità di quel suo più che raddoppiato equipaggio tra turisti, naufraghi ed equipaggio.

Certi che le autorità organizzino i soccorso, i passeggeri danno fondo a risorse idriche e a cibo, senza sapere che dalla terra ferma le ricerche sono state sospese nella certezza di non poter ritrovar vivo alcun sopravvissuto.

Sete, fame, isterie singole e di gruppo, pescecani affamati e episodi di cannibalismo, per quel piccolo universo in balia dei flutti si prospetta una permanenza in mare del tutto letale e senza scampo.

Girato nel 1978 e coevo de Il triangolo delle Bermude, di cui il film si accomuna anche per la presenza, tra i protagonisti, del baldo Andrés Garcia, Cyclone si rivela come un action dai risvolti catastrofici che non rinuncia a temi piuttosto cari al cinesta, ovvero l'artigiano René Cardona Jr., alias il cannibalismo e la presenza di una minaccia animale dai risvolti letali.

Cardona Jr., incurante dell'esiguità dei capitali a disposizione, riesce a radunare attorno a sé un casti di nomi di tutto rispetto: tra questi Arthur Kennedy, Lionel Stander, e le bellissime Carroll Baker e Olga Karlatos.

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