Con il film Una battaglia dopo l’altra, Paul Thomas Anderson torna a un’ambientazione contemporanea dopo anni di film in costume. Il progetto, sviluppato nell’arco di due decenni, nasce inizialmente come tentativo di realizzare un action movie, per poi assorbire influenze da Vineland di Thomas Pynchon e da riflessioni sulla memoria politica, sul fallimento e sull’identità familiare.
Il film intreccia elementi del road movie, della commedia, del dramma e dell’azione per raccontare la storia di un ex militante e di sua figlia in fuga. Alla base della narrazione ci sono due domande: cosa succede quando il passato ritorna? E qual è il senso della famiglia in un tempo in cui le appartenenze sembrano instabili?
Al cinema dal 25 settembre conWarner Bros.

Una fuga, un inseguimento, un nodo
Bob Ferguson (Leonardo DiCaprio), un ex rivoluzionario ritiratosi in una vita marginale e isolata, vive fuori dalla società con la figlia Willa (Chase Infiniti). È segnato da un passato di militanza radicale e da una rottura sentimentale che ha lasciato strascichi. Quando Willa scompare e un nemico riemerge dopo sedici anni di silenzio, Bob è costretto a riattivarsi e rimettersi in viaggio.
Il film Una battaglia dopo l’altra segue il suo percorso, anche fisico, attraverso ambienti e contesti differenti, in un’America che sembra riflettere le contraddizioni interne del protagonista. La narrazione procede come un movimento continuo, dove le tappe non sono solo geografiche ma anche emotive, legate a incontri con figure del passato e nuove alleanze.
Bob Ferguson: stasi e movimento
Il personaggio di Bob nel film Una battaglia dopo l’altra incarna una figura di ex attivista radicale disilluso, segnato da un periodo di immobilità prolungata. Vive in uno stato di sospetto e di separazione dal mondo, tra abitudini autodistruttive e nostalgia per una stagione politica tramontata.
Il suo rapporto con il presente è complesso: si trova a dover proteggere la figlia mentre affronta i limiti della propria memoria, le incoerenze delle scelte passate e l’incapacità di comunicare con una generazione cresciuta con altri codici. L’evoluzione del suo personaggio è legata alla possibilità (o meno) di trasformare il disincanto in responsabilità.

Willa: osservare, resistere, crescere
Willa è una figura centrale della storia, non solo per il ruolo narrativo che ricopre ma per ciò che rappresenta. Cresciuta con un padre diffidente verso ogni forma di autorità, ha interiorizzato un senso di incertezza e ribellione che ora cerca di riorganizzare in autonomia.
Il film Una battaglia dopo l’altra accompagna il suo percorso da figlia arrabbiata a soggetto attivo in grado di rimettere in discussione i ruoli. Il rapporto con Bob alterna conflitto e alleanza, e sembra fondarsi su un continuo tentativo di decifrare un linguaggio comune tra due visioni del mondo molto distanti.
Figure laterali, nodi centrali
Attorno a Bob e Willa nel film Una battaglia dopo l’altra si muovono personaggi che rappresentano estensioni del loro passato, possibili alternative o specchi deformanti.
Lockjaw (Sean Penn) è il nemico dichiarato: legato a un capitolo chiuso della vita di Bob, torna come figura minacciosa ma non monolitica.
Perfidia (Teyana Taylor), madre di Willa e ex compagna di lotta, incarna la parte più estrema della militanza. Il suo rapporto con Bob ha influenzato la traiettoria di entrambi.
Deandra (Regina Hall) agisce come punto di riferimento stabile all’interno della storia: legata a Bob e Willa, osserva il conflitto senza prendervi parte direttamente, ma restando implicata.
Sensei (Benicio Del Toro), maestro di arti marziali e figura di passaggio, introduce nel percorso di Bob e Willa un’idea di equilibrio diversa da quella che hanno conosciuto.

Politica, memoria, affetti
Una battaglia dopo l’altra utilizza la forma del film d’azione per riflettere su temi legati alla militanza, alla disillusione e alla trasmissione intergenerazionale. Le organizzazioni presenti nel film, dai gruppi rivoluzionari ai club segreti, non sono descritte in termini assoluti, ma come rappresentazioni iperboliche di ideologie in crisi.
La questione della libertà, evocata anche da una citazione di Nina Simone (“La libertà è non avere paura”), attraversa più piani del racconto: è una libertà politica, ma anche emotiva, individuale, relazionale. Il film si muove tra questi livelli, cercando di mostrare le ambiguità dei personaggi senza indicare un modello o una soluzione.
La famiglia come campo di tensione
Il nucleo narrativo del film Una battaglia dopo l’altra rimane il rapporto tra Bob e Willa, segnato da silenzi, incomprensioni, ma anche da una forma profonda di legame. Il loro viaggio può essere letto come un tentativo reciproco di comprendere l’altro, attraverso conflitti che non sono solo generazionali ma anche culturali e affettivi.
La distanza tra ciò che Bob è stato e ciò che Willa vorrebbe essere si traduce in uno scontro tra epoche, esperienze, paure. Ma è proprio in questo scontro che si colloca l’unica possibilità di contatto tra passato e futuro, tra memoria e possibilità.

Una visione in grande formato
Una battaglia dopo l’altra è stato girato in VistaVision e verrà distribuito anche in 70mm e IMAX®, secondo le intenzioni dichiarate del regista. Anderson ha scelto ancora una volta la pellicola e i grandi formati per restituire una fisicità visiva che accompagni la tensione del racconto.
VistaVision, sistema introdotto negli anni ’50 e oggi riscoperto in ambiti selezionati, offre un’immagine più ampia e dettagliata, grazie a un orientamento orizzontale della pellicola che permette una maggiore definizione. In questo caso, il formato pare funzionale non solo alla spettacolarità delle scene d’azione, ma anche a restituire un certo senso di vastità emotiva e geografica, coerente con il tono del film.
L’utilizzo del grande formato sembra anche inserirsi nella volontà del regista di mantenere una componente materica e tangibile nel suo cinema, privilegiando l’imperfezione e il dettaglio reale rispetto alla manipolazione digitale.
LEGGI ANCHE: VISTAVISION, UN FORMATO CON UNA STORIA
Dopo la battaglia, cosa resta?
Una battaglia dopo l’altra mette in scena una serie di conflitti – interiori, ideologici, affettivi – senza definirli in modo univoco. Il film esplora l’effetto delle scelte fatte nel nome di ideali e il modo in cui queste scelte influenzano chi viene dopo.
Il movimento continuo della narrazione sembra riflettere l’impossibilità di fermarsi, ma anche il bisogno di ritrovare qualcosa che non sia più lotta: forse cura, forse ascolto, forse semplicemente la capacità di restare.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Una battaglia dopo l’altra può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Una battaglia dopo l'altra
Drammatico - USA 2025 - durata 170’
Titolo originale: One Battle After Another
Regia: Paul Thomas Anderson
Con Leonardo DiCaprio, Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall, Teyana Taylor, Chase Infiniti
Al cinema: Uscita in Italia il 25/09/2025


Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta