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Katla

1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2021-2021
  • 8 episodi

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mck

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La recensione su Katla

di mck
6 stelle

Solaris, Alpeis, les Revenants, Dark, Curon: sì, le opere sono elencate secondo una progressione in netto declino, e la serie di Kormakur e soci si situa, comunque, ben prima di Curon: insomma... è "quasi" salva.

 

Il Katla, vulcano sub-glaciale del sud dell'Islanda la cui caldera è interamente ricoperta dal ghiacciaio Mýrdalsjökull (in alcuni punti spesso anche più di mezzo chilometro), erutta [producendo, oltre a nubi di ceneri piroclastiche, le jökulhlaup, possenti e travolgenti (aka: tremende/terrificanti) inondazioni a fiumara di acqua fangosa] mediamente due volte al secolo, ma sono oramai 103 anni che tace quieto, ed è il periodo di «riposo» maggiore in quasi un millennio di fenomeni documentati con sufficiente attendibilità, un margine di tempo adeguato per distanziare la modernità dal mito, la contemporaneità dall’arcaico ancestrale e la scienza dal folclore: non che nel qui - pur un po’ fuori dal mondo - ed oggi della modernità l’impossibilità scientifica sembri essere «respinta» né «analizzata/studiata» con lo scetticismo e il metodo sperimentale che l’occasione, con le conoscenze acquisite nel frattempo, richiederebbe: l’unico carattere che sembra voler scoprire realmente la natura dei ritorna(n)ti è Gríma (una molto brava Guðrún Ýr Eyfjörð, totale esordiente), ché persino l’unico personaggio-ricercatore (geologo) vero e proprio, Darri (Björn Thors), più che indagare il problema vuole… eliminarlo alla radice: c’è solo una scena che tenta di affrontare il mistero dal PdV scientifico (e, tanto di partenza quanto di conseguenza, filosofico*), ma - e quindi no, se pur in presenza di un meteorite, non siamo dalle parti del Peter Høeg di «il Senso di Smilla per la Neve» - è banalmente realizzata ed utilizzata, buttata lì e ai fini della progressione del racconto sostanzialmente inutile (e il cliffhanger di serie sul finale di stagione è altrettanto abusato, convenzionale e pedestre).

 

scena

Katla (2021): scena

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Katla (2021): scena

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Katla (2021): scena

 

** Se accetti il fatto che sia impossibile che quello sia tuo figlio (o figlia, o sorella, o madre, o moglie, o amante), allora rimane solo una possibilità… altrettanto impossibile: un artefatto - sostituto e/o doppelganger - biologico. Ed ecco che, di conseguenza, s’è dunque possibile l’impossibile… ritorna la possibilità che quello potrebbe anche essere proprio tuo figlio.

 

scena

Katla (2021): scena

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Katla (2021): scena

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Katla (2021): scena

 

Baltasar Kormákur («Everest»), il creatore, showrunner-sceneggiatore (con Sigurjón Kjartansson: avevano già lavorato insieme per «Trapped») e regista (con Börkur Sigþórsson e Thora Hilmarsdottir) della serie co-prodotta e distribuita da Netflix, sorvola l’Europa come fecero nel 2010 le nubi di ceneri piroclastiche dell’Eyjafjallajökull (vicino del Katla) e raccatta di volta in volta suggestioni cinematografiche continentali «Álpeis» (GRE, Yorgos Lanthimos, 2011), «the Revenants» (FRA, 2 stag., 2012-’15), «Dark» (GER, 3 stag., 2017-’20), «the Third Day» (UK, 1 stag., 2010), «Curon» (ITA, 1 stag., 2010), e scomodando con molta prudenza ed attenzione la Russia di «Solaris» (Stanislaw Lem, 1961, e Andrej Tarkovskij, 1972), che tuttavia rimane sostanzialmente il paragone più pertinente dal PdV psico-filosofico* e tecno-scientifico senza però saperle amalgamare e reinventare in un discorso attraente che sia in grado e capace di non appoggiarsi reiteratamente con stolida continuità alle codificate scelte narrative appartenenti al sotto-genere sovradescritto: ad esempio, i comportamenti sconclusionati in circostanze eccezionali non si autogiustufucano [nonostante l'a tratti ottimo cast, completato da Íris Tanja Flygenring (Ása, la sorella di Gríma), Ingvar Sigurdsson (il loro padre; "Everest", "Trapped" e il prossimo "the NorthMan" di Dave Eggers e Sjón), Þorsteinn Bachmann (lo sceriffo), etc...] di per loro: se sono assurdi, ridicoli, imbarazzanti, mal gestiti e incoerenti rispetto al contesto che li genera tali rimangono anche se nel dipanarsi della vicenda li si vuole far apparire come «normali».

 

scena

Katla (2021): scena

scena

Katla (2021): scena

 

Fra le cose buone della storia c'è il fatto che le risposte dei ritornanti alla domanda espressa dal puro e semplice fenomeno rappresentato dalla loro propria esistenza sono eterogenee fra loro: una volta assolto - volenti o nolenti, in toto o pure solo parzialmente, e comunque una volta raggiunto un punto di rottura, che sia una soluzione o un cul de sac - al compito di agevolare l'elaborazione del lutto alle persone loro care o ai loro stessi originali le soluzioni sono, perpetrate o subite, consapevoli o involontarie: suicidio, omicidio, fuga liberatoria autodeterminante. Caso a parte è l'alter ego di Grima: quanto reale e quanto frutto di uno sdoppiamento della personalità? All'eventuale seconda stagione sarà affidato l'ulteriore compito di dare risposte che non siano solo altre domande.

 

**¾ (***) - 5.75   

 

[Parallelamente a questa pagina ho redatto una playlist comprendente un elenco di film appartenenti al cinema iperboreale: ICE LAND.]

 

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