Tiepido sole per il sabato veneziano e il quarto giorno della Mostra.
Mi reco molto presto alla Mostra per fare colazione, mi sento un po' come quegli anziani che vagano per i parcheggi del supermercato molto prima dell'apertura.
Primo film della giornata, alle 8.30 in sala Darsena in concorso "Suburbicon" di George Clooney. Una cittadina perfetta in un punto qualsiasi degli Stati Uniti d'America negli anni '50. Casette allineate con le Cadillac parcheggiate sul vialetto. Una famiglia di colore (di negri) si trasferisce e nasce subito una questione di razzismo. Il film è in realtà una commedia a tinte nere su chi sia il vero pericolo all'interno di una comunità protetta come quella narrata in Suburbicon. Comunità che molto spesso vengono raccontate nei film americani, mi viene in mente Edward mani di forbici fino ad arrivare alla serie televisiva Desperate Housewife. Se i primi 30 minuti mi risultano di un certo interesse, mi rendo conto che man mano che la storia prende piede assomiglia sempre di più proprio alle puntate della serie televisiva che ho citato prima. La parte che riguarda la vicenda più drammatica non risulta mai del tutto originale nella forma e nella sostanza. Julianne Moore assomiglia troppo al personaggio di Bree perfino nella scelta di come uccidere un assicuratore. Ma non voglio dire assolutamente altro sulla trama del film, proprio perché io avrei ucciso se qualcuno mi avesse svelato le vicende delle 4 protagoniste di Desperate Housewife. Se il film con Robert Redford mi aveva fatto venire la voglia di chiamare il mio babbo, questo mi ha fatto venire in mente che il 26 settembre mi scade l'assicurazione della macchina. Suburbicon non è un brutto film, quanto piuttosto una bella puntata.
Come è ormai abitudine si esce per poi rientrare quasi subito dopo una breve pausa caffè.
Secondo film della giornata "La melodie", fuori concorso di Rachid Hami. Solitamente mi piacciono molto i film che trattano di scolaresche alle prese con sfide di crescita. Questo film purtroppo è veramente troppo scontato nella storia, nello svolgimento e nella soluzione finale, tanto da diventare noioso in molti punti proprio perché prevedibile in ogni passaggio. Molto bravi però i piccoli attori,dotati di quella simpatia naturale nei ragazzini scapestrati di periferia. Una periferia parigina lontanissima dalle cartoline per turisti che spesso certi film propongono.
Si esce, il gruppo come accade sempre dopo le prime 2 visioni si divide . Eightandhalf va in trasferta in un isolotto vicino per visitare una mostra interattiva, Alan Smithee come di consueto lo perdo, con Spaggy e Supadany ci rechiamo a mangiare. È stata strana la pausa pranzo di quest'oggi, e non per il cibo che abbiamo scelto (non c'è molto da scegliere), ma per un flusso di coscienza (chiamiamolo così) in cui si è detto di tutto e di più, ma per addentrarmi in certi discorsi dovrei chiedere la delibera ai miei 2 amici o fare un diario di bordo supplementare e chiamarlo "Censured". Dopo una breve prova di "doppiaggio" vocale tra me e Spaggy, siamo ritornati in noi e ci siamo affrettati a raggiungere la conferenza stampa con George Clooney. Cosa ci fa capire che siamo davanti ad un grande divo? La fila che c'è davanti alla sala stampa: improponibile farla per poi rischiare di rimanere fuori. Quando usciamo incrociamo all'entrata del palazzo del Casino' tutto il cast di "Foxtrot" che chiacchiera indisturbato senza che nessuno li importuni. Due modi di vivere le proprie celebrità .
Con Spaggy mi avvio per una pausa cicaleccio al Grand Hotel Excelsior. Mi piace questo posto anche perché si può incontrare all'ingresso John Landis, oppure incrociare sulle scale 2 dei ragazzi protagonisti del film "La melodie" visto poche ore prima.
(Da destra: Ramir Guesmi e nel centro il giovane protagonista Renely, a sinistra uno dei piccoli attori del film)
Ma soprattutto perché si può ammirare nella sua splendente bellezza Charlie Plummer. Mi dovete perdonare (io non lo farò) se non sono riuscita a fargli nessuna fotografia da mostrarvi, ma sono rimasta letteralmente a bocca aperta davanti ad un esempio di rara bellezza, chiamo a testimoniare di questo avvistamento Spaggy che è stato il primo a riconoscerlo e a strattonarmi dal mio imbambolamento. Il primo caso di paresi davanti ad un apollo moderno.
Ma oggi il Lido è stato generoso di avvistamenti importanti. Nonostante il tempo non bellissimo, tantissima gente affollava il tratto di strada che dall'Hotel porta al red carpet. Tutti ovviamente per cercare di vedere George Clooney. Presenza che ho avvertito in vari momenti a seconda del flusso di gente che correva da una parte all'altra gridando di averlo visto scendere dal motoscafo o di averlo scorto attraverso i vetri oscurati di una macchina. Un pandemonio. Noi non abbiamo visto nulla, ma semplicemente passeggiando abbiamo potuto ammirare la sempre bellissima Maria Grazia Cucinotta, e all'interno dell'Hotel uno dei miei miti personalissimi, Louise in persona, ovvero Susan Sarandon.
Com'è che si dice? "Il tempo vola quando ci si diverte", e oggi per quanto mi riguarda è stato proprio così: andare ad un Festival come quello di Venezia vuol dire godersi tutta l'atmosfera che si respira intorno, una dose superior di aria di mare. Ma la mostra è soprattutto film. Quello della sera è in concorso di Robert Guediguian "La villa". 3 fratelli, Angela, Joseph e Armand, assistono il padre dopo un ictus che lo ha immobilizzato e reso del tutto incapace di comunicare. La villa del titolo si trova in un piccolo paese di mare, un tempo un luogo di villeggiatura molto frequentato, dove il padre aveva scelto di vivere e aprire un ristorante a prezzi economici. Le storie dei 3 fratelli si intrecciano tra passato e presente, con tragedie mai dimenticate e nuove vicende da elaborare. In tutto questo la polizia cerca dei clandestini naufragati a largo della costa. Film che tratta la tematica dell'immigrazione in modo delicatissimo e nello stesso tempo feroce. Una costruzione narrativa meticolosa conduce ad una sincera commozione finale, che lascia alla sottoscritta una sensazione bellissima, di profonda dolcezza e qualche speranza.
Non è tardissimo, avrei la tentazione di recarmi subito a vedere un altro film, ma improvvisamente mi sento stanca, sta per piovere e ho voglia di cullarmi la bella sensazione che "La villa" mi ha lasciato. Saluto i miei amici, loro continuano la serata con altre visioni.
Io però stasera mi sento felice.
Cosa mi è piaciuto di più
Maghella: "La villa"
Spaggy: "La villa"
Supadany: "La villa"
Eightandhalf: " Brawl in Cell Block 99"
Alan Smithee: "La villa"
Cosa mi è piaciuto di meno
Maghella: "La melodie"
Spaggy: "Suburbicon"
Supadany: "La melodie"
Eightandhalf: "Suburbicon "
Alan Smithee: "Suburbicon "
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